Per pemettere il prelievo e la restituzione del sangue in corso di emodialisi, si istituiscono degli accessi vascolari, definiti come fistole artero-venose interne (FAV), che utilizzano l¿arteria radiale o l¿omerale suturata ad una vena superficiale. Il sangue arterioso è così deviato vero il letto venoso generando uno o più vasi arterializzati onde ottenere un flusso ematico di circa 300 ml/min da inviare al filtro di dialisi. Il sangue che attraversa questa rete superficiale è però sottratto al circolo arterioso dell¿avambraccio ed in special modo della mano. Questo in particolare in pazienti anziani, arteriopatici o diabetici può indurre fenomeni ischemici , dalla semplice sensazione di mano fredda a vere e proprie lesioni. Le lesioni sono tanto più frequenti quanto maggiore è la sottrazione di sangue, come avviene nelle FAV prossimali in cui l¿ostio artero venoso può divenire anche molto ampio. A questo si aggiunga che anche una fistola di piccolo calibro può col tempo e le ripetute punture variare di molto il suo flusso. Scopo dello studio è di valutare quanto sia diffuso il problema, quale sia il grado di lesione, quali siano le condizioni anatomiche-funzionali che determinano tali danni e quindi quanto sia possibile fare per prevenire o ridurre tali disfunzioni, considerando anche il fatto che la FAV in un paziente emodializzato è il solo modo per eseguire il trattamento che lo mantiene in vita e che la chiusura di tale accesso vascolare ridurrebbe in modo drammatico la sua aspettativa di vita. Lo studio verrà condotto attraverso la usuale valutazione clinica associata a videocapillaroscopia ossimetria. Sono entrambe metodiche non invasive e facilmente ripetibili. Questi esami trovano inoltre particolare indicazione in tutte le patologie vascolari in cui il microcircolo è interessato: diabete mellito, arteriopatia obliterante periferica, vasculiti e malattie del connettivo.L¿attuale informatizzazione e digitalizzazione dei moderni videocapillaroscopi consentono inoltre misurazioni precise e ripetibili della dimensione e della morfologia capillare utilizzabili nella stadiazione e nel follow-up di tutte le situazioni di danno del microcircolo. Differentemente per valori di ossimetria di TO2 inferiori a 40 mmHg, non era garantita la guarigione dell¿ulcera a meno che non attuare una rivascolarizzazione dell¿arto.