Profili di integrazione tra il principio della valutazione del rischio di cui al D. Lgs. 626/1994 e l'art. 2087 c.c.
Progetto La ricerca si propone di proseguire lo studio già in corso relativo al rapporto tra le norme in tema di sicurezza sul lavoro di derivazione comunitaria (Direttiva 89/391) e la disciplina codicistica in tema di sicurezza del lavoro di cui all¿art. 2087 c.c. Si sta affrontando il problema prendendo spunto dalla circostanza per cui, ai sensi della disciplina comunitaria, recepita con il D. Lgs. 626/1994, l¿oggetto del debito di sicurezza è soggetto ad una specificazione in specifiche attività di prevenzione, elencate nel documento di ¿valutazione del rischio¿. Il dato legale consente di ipotizzare che il generico obbligo di salvaguardia della salute dei lavoratori di cui all¿art. 2087 c.c., per mezzo della reciproca integrazione con la disciplina comunitaria, si trasformi in un¿elencazione concreta e precisa dei comportamenti dovuti, in luogo della disposizione a contenuto indeterminato contenuta nel codice. In questa seconda fase della ricerca si cercherà di verificare se e come la specificazione dell¿obbligo di sicurezza esaminata sia stata recepita dalla giurisprudenza; a fronte della già nota scarsa recezione del principio da parte della giurisprudenza civilistica, si approfondirà la giurisprudenza penale ove le norme di cui al D. Lgs. 626/1994 sembrano avere avuto maggiore incidenza; si indagheranno le ragioni delle posizioni giurisprudenziali, anche alla luce della circostanza per cui le disposizioni in tema di prevenzione specifica e generica degli infortuni sul lavoro sono comuni al sistema penale e civile. Lo studio successivamente approfondirà le ragioni storico-critiche della difficoltà del sistema civilistico a recepire il processo di specificazione del contenuto di sicurezza.