Ruolo dell¿elettrocardiogramma di superficie nell¿identificare i pazienti a rischio di recidive aritmiche dopo cardioversione elettrica della fibrillazione atriale.
Progetto Background: L¿invecchiamento della popolazione è associato ad un aumento dei casi di fibrillazione atriale (FA) con una grave limitazione delle capacità funzionali ed una maggior incidenza di eventi cerebro-vascolari. Anche se è stato possibile definire con maggior precisione i meccanismi responsabili dell¿insorgenza, perpetuazione e, in misura minore, della terminazione degli episodi aritmici, l¿efficacia della terapia antiaritmica nel prevenire le recidive di FA dopo cardioversione elettrica è assai limitata e a 6 mesi dalla cardioversione piu¿ del 60% dei pazienti recidivano.
Obiettivo: valutare 1) se le alterazioni elettrofisiologiche che fino ad ora potevano venire individuate con l¿analisi dell¿attività elettrica intracavitaria durante studi elettrofisiologici, possano essere rivelate anche dall¿analisi dell¿attività elettrica atriale presente sull¿elettrocardiogramma di superficie; 2) se questo tipo di analisi può offrire delle informazioni prognostiche sul rischio di recidive aritmiche.
Materiale e metodi: In 30 pazienti con diagnosi di FA persistente e con indicazione a cardioversione elettrica verrà eseguita una registrazione di 3 derivazioni elettrocardiografiche di superficie e della pressione arteriosa per una dura di 20 minuti. I segnali elettrocardiografici e pressori saranno salvati su un supporto digitale e inviati presso il laboratorio di Bioingegneria del Politecnico di Milano dove verrà sviluppato e testato un algoritmo per il riconoscimento dell¿attività elettrica atriale. L¿algoritmo proposto è caratterizzato da varie fasi: l¿eliminazione delle oscillazioni della linea di base, l¿identificazione del complesso QRS e dell¿onda T con successiva sottrazione di un complesso QRS-T ricavato da una tecnica di averaging, con formazione di un segnale residuo caratterizzato dalla sola presenza dell¿attività elettrica atriale. Una volta estratto il segnale atriale esso può essere analizzato con tecniche spettrali (FFT o metodiche autoregressive) per determinare la frequenza fibrillatoria principale e/o la durata del ciclo atriale dominante, il livello di complessità del segnale e le sue caratteristiche non lineari. Le informazioni ottenute verranno quindi analizzate in relazione al numero di recidive osservate a sei mesi.
Risultati attesi: questo studio permetterà di per valutare se l¿analisi dell¿elettrocardiogramma di superficie è in grado di facilitare l¿identificazione dei pazienti con recidive precoci di FA dopo una cardioversione elettrica. Il presupposto è dovuto al fatto che l¿identificazione della componente fibrillatoria principale possa fornire informazioni sul tipo di circuiti di rientro che determinano il mantenimento di una FA. E¿ nostra ipotesi che frequenze più elevate e variabili anche nel breve periodo corrispondano ad un¿attività elettrica atriale frazionata e composta da microcircuiti multipli, mentre un¿attività a relativa minor frequenza e a maggior stabilità corrisponda a macrorientri.