Studio del Foscan,fotosensibilizzante di seconda generazione ,in terapia fotodinamica, nei confronti di tumori murini cutanei trapiantati nello stato dermico
Progetto La terapia fotodinamica (PDT),per le sue proprietà di accumulare il fotosensibilizzante in cellule in rapida proliferazione potrebbe rappresentare un¿alternativa valida alla chirurgia per la terapia di tumori cutanei. Grazie alla superficialità di queste neoplasie, esse possono essere facilmente e direttamente illuminate da una luce ad una lunghezza d¿onda appropriata per fotoattivare il fotosensibilizzante applicato precedentemente sul tumore ed il follow up risulta semplice e facile da seguire. La PDT presenta diversi vantaggi rispetto alle convenzionali terapie ( chirurgia, radioterapia e chemioterapia): essa non è invasiva, non è ionizzante e è una tecnica che si può ripetere senza effetti cumulativi. Gli effetti prodotti dalla PDT sono minimi sui tessuti connettivi con una guarigione completa delle ferite e un risultato estetico ottimo. La funzionalità degli organi può essere preservata meglio dopo PDT ed infine il costo del trattamento è inferiore rispetto alle altre terapie convenzionali. La m-THPC (meso-tetraidrossifenilclorina, FOSCAN, TEMOPORFIRIN ) potrebbe rappresentare il fotosensibilizzante ideale per tumori cutanei profondi. Esso risulta efficace a dosaggi di luce e farmaco molto bassi ed inoltre è in grado,grazie alla sua fotoattivazione a 652nm, di penetrare in maggior profondità nei tessuti ( + di 1,5 cm) e quindi distruggere un tumore profondo e di dimensioni T1. Inoltre la fotosensibiltà cutanea scompare velocemente (una-due settimane) e il risultato estetico potrebbe essere ottimo.Scopo della nostra ricerca sarà continuare gli esperimenti di Fase 0 di Terapia Fotodinamica con Foscan topico e intradermico nei confronti di tumori solidi murini trapiantati sulla cute ed in grado di superare lo stato dermico per valutare la possibilità di curare tumori situati in zone della cute più profonde. Inoltre si valuterà mediante analisi di fluorescenza la presenza di tessuto tumorale nella zona dove si somministrerà il fotosensibilizzante sia per via topica che per via i.d. mediante una tecnica di imaging (Time gated Imaging TGI). La tecnica TGI sarà utilizzata per quantificare la fluorescenza emessa dal Foscan in seguito a somministrazione in topi portatori degli stessi tumori sperimentali utilizzati per la terapia.