Studio dei meccanismi di anemizzazione in corso di terapia con PegInterferone e Ribavirina in pazienti con epatite cronica HCV correlata
Progetto L¿infezione cronica da HCV interessa circa il 3% della popolazione italiana ed è la principale causa di epatopatia cronica, cirrosi ed epatocarcinoma. L¿attuale standard terapeutico si avvale dell¿uso di PegInterferone associato a Ribavirina e permette l¿eradicazione persistente di HCV in circa il 50% dei pazienti. Circa il 10-20% dei pazienti interrompe tale trattamento per la comparsa di effetti collaterali severi, in particolare anemia, neutropenia e depressione. L¿anemizzazione è legata all¿assunzione di Ribavirina con pattern dose dipendente, e sarebbe conseguente a deplezione del pool di trifosfati e a danno ossidativo di membrana nell¿eritrocita maturo. Le alterazioni della membrana eritrocitaria sarebbero quindi alla base del meccanismo di emolisi già descritto in letteratura. Tuttavia dall¿analisi degli indici di emolisi nella nostra casistica, tale meccanismo sembra operante solo in una minoranza di pazienti e inoltre non spiega i differenti gradi di anemizzazione osservati nei pazienti trattati.
Scopo principale del nostro studio è quello di identificare i meccanismi patogenetici dell¿anemia, valutando le varie tappe del processo di eritropoiesi per identificare a quale livello e con quale meccanismo si esplichi il danno causato da Ribavirina.
Scopo secondario è di identificare i possibili fattori predittivi di anemizzazione.
Lo studio verrà condotto in 20 pazienti consecutivi HCV trattati con PegInterferone e Ribavirina, come braccio di controllo saranno arruolati 10 pazienti con epatite cronica HBV trattati consecutivamente con PegInterferone in monoterapia.
Al controllo basale e, successivamente, ogni 4 settimane saranno valutati gli indici di emolisi, i parametri della crasi ematica, l¿eritropoietina endogena e la morfologia eritrocitaria su striscio periferico. Agli stessi tempi verrà inoltre valutato il pool di precursori eritroidi (BFU-E; Erythroid Burst-forming units) mediante colture cellulari in metilcellulosa. Le colonie che ne deriveranno permetteranno una valutazione morfologica e semiquantitativa di tali cellule.
Inoltre l¿immunofluorescenza con anticorpi monoclonali anti CD34 permetterà la purificazione dal sangue periferico delle cellule staminali pluripotenti (CFU-GEMM), che verranno coltivate su terreno liquido per valutare in vitro le tappe della loro differenziazione fino all¿eritrocita maturo.
L¿analisi cumulativa dei dati ottenuti permetterà di evidenziare differenze nelle due popolazioni di pazienti, chiarendo quindi il ruolo della Ribavirina nella patogenesi dell¿anemizzazione e differenziandolo dal noto effetto mielosoppressore di PegInterferone.
Tramite analisi statistica dei parametri clinici e laboratoristici basali si cercherà di identificare eventuali fattori predittivi di anemia.