Il pp¿DDE, metabolita stabile dell¿insetticida pp¿DDT, è un inquinante ubiquitario degli ecosistemi che esercita effetti avversi sulle specie più sensibili prevalentemente in seguito a fenomeni di bioconcentrazione e biomagnificazione delle reti trofiche.
La normativa nazionale ed internazionale in materia di controllo e tutela delle acque, pur includendo il DDT e i suoi metaboliti tra le sostanze pericolose per le quali è necessario evitare il superamento di soglie di sicurezza per ridurre il rischio di effetti avversi per i predatori terminali delle reti trofiche acquatiche e il consumo umano di prodotti ittici, ha formulato sinora ¿standard di qualità per la vita acquatica¿ alquanto contraddittori nel caso dei composti omologhi del DDT. Del resto i dati ecotossicologici sono molto scarsi per i metabolici del pp¿DDT .
Per questo motivo, nel corso dell¿anno passato sono stati eseguiti saggi cronici su Daphnia magna per ottenere il valore di NOEC (No Observed Effect Concentration) e sono continuati gli studi pluriennali sull¿andamento della contaminazione nel Lago Maggiore per verificare in una situazione reale la modellistica relativa al bioaccumulo del pp¿DDE e degli altri composti omologhi del pp¿DDT.
Nel corso del 2007 si intende assemblare tutti i dati sinora acquisiti per definire uno standard di qualità effettivamente idoneo alla protezione della vita acquatica, utilizzando tutti gli strumenti disponibili affinché i risultati ottenuti possano essere tenuti in considerazione prima dell¿entrata in vigore dei limiti di legge nel 2008.
La Normativa Europea, non ancora recepita in Italia ma che dovrà esserlo a breve, non prevede infatti un limite specifico per il pp¿DDE ma un obiettivo di qualità complessivo per la somma dei composti omologhi del DDT, pari a 25 ngL-1. I nostri dati preliminari indicano che tale valore andrebbe abbassato di 100 o mille volte se si vuole evitare che la concentrazione in alcune specie ittiche superi il limite imposto per il consumo umano e per contenere il rischio per gli uccelli acquatici ed è importante definire con maggiore precisione questo valore perché la metodologia d¿analisi per il controllo delle acque dovrà tale da garantire la sensibilità adeguata.
A questo scopo si prevede di mettere a punto una metodica di pre-concentrazione di questi inquinanti dalle acque superficiali in grado di determinare in modo quantitativo concentrazioni dell¿ordine di 0,2 -0,02 ngL-1.