Ruolo del deficit di ormone della crescita (GHD)nella patogenesi dell'osteoporosi in pazienti talassemici adulti.
Progetto La storia naturale della ß-talassemia major è caratterizzata, fra le altre complicanze, da una serie di importanti anomalie scheletriche, quali deformità della colonna vertebrale con compressione delle radici nervose, fratture patologiche, osteopenia e osteoporosi, per lo più dipendenti dall¿espansione del midollo osseo secondaria all¿eritropoiesi inefficace. Il miglioramento della gestione terapeutica del morbo di Cooley, legato a regolari regimi trasfusionali e ad adeguate terapie ferrochelanti, ha determinato un netto miglioramento dell¿aspettativa di vita di questi pazienti e, grazie alla normalizzazione dei livelli pretrasfusionali di emoglobina, una riduzione dell¿incidenza delle deformità ossee. Tuttavia, anche nei pazienti ben trattati, la densità minerale ossea (BMD) è spesso compromessa, al punto che l¿osteoporosi rappresenta una delle maggiori cause di morbilità in tale patologia. Fra i possibili fattori patogenetici, vengono ipotizzati la persistenza di una parziale eritropoiesi inefficace, gli effetti tossici diretti del sovraccarico marziale sul numero e l¿attività degli osteoblasti, l¿impatto negativo della terapia ferrochelante sulla proliferazione dei fibroblasti e sulla sintesi del collagene; anche alcune complicanze endocrine, tra le quali diabete mellito e soprattutto ipogonadismo, potrebbero giocare un ruolo nella patogenesi della demineralizzazione scheletrica. Sul versante endocrino, abbiamo recentemente dimostrato una elevata prevalenza di deficit somatotropinico, e ancora maggiore di difetto somatomedinico, in un ampio gruppo di talassemici adulti. E¿ ben noto il ruolo svolto dall¿ormone della crescita (GH), sia direttamente che attraverso l¿azione dell¿insulin-like growth factor I (IGF-I), nel controllo del turnover osseo, con prevalenza dei fenomeni di neoformazione su quelli di riassorbimento. In linea con tali osservazioni, pazienti adulti con deficit di GH presentano valori ridotti di BMD, associati ad un aumentato rischio di fratture.
Sulla scorta di tali considerazioni, ci proponiamo di condurre uno studio sulla possibile partecipazione dello stato secretorio di GH e IGF-I nella patogenesi dell¿osteopenia/osteoporosi della ß-talassemia. A tale scopo, in sessanta pazienti adulti talassemici verranno condotte le seguenti valutazioni: risposta del GH allo stimolo con GHRH + arginina; determinazione dell¿IGF-I e calcolo dell¿IGF-I SDS; determinazione della BMD vertebrale e femorale mediante dual energy X-ray absorptiometry (DEXA); dosaggio dei principali markers di turnover osseo (osteocalcina sierica e NTx urinario); ricerca di eventuali correlazioni fra parametri dell¿asse GH ¿ IGF-I e parametri della densità e del turnover osseo.
L'evidenza di una correlazione tra entità di secrezione di GH e grado di mineralizzazione ossea verrebbe ad avvalorare ulteriormente l'opportunità di un trattamento con GH ricombinante nei pazienti talassemici con carenza di questo ormone.