La ricerca intende indagare il paradigma della luce, concentrandosi in particolare sulle interazioni fra scienza e letteratura nell¿Ottocento e tra arti figurative e letteratura nel Novecento.
Per quanto riguarda l¿Ottocento si studierà l¿impatto della tematizzazione dei dispositivi ottici, dal telescopio alla camera oscura e alla lanterna magica, sulla novella e sul romanzo del realismo di Adalbert Stifter. Una tematizzazione che ha conseguenze anche sulla configurazione letteraria dei testi (Ulrich Stadler, "Der technisierte Blick", 2003).
Per quanto concerne il XX secolo l¿analisi verterà su Oskar Kokoschka e Ingeborg Bachmann.
Nel primo, pittore e poeta, il motivo della luce è rintracciabile sia nella produzione artistica che letteraria. Partendo dall¿uso della luce e del colore bianco nelle opere pittoriche, in particolar modo nei ritratti, e da quello della luce a livello semantico e di illuminazione scenica nel dramma "Assassini, speranza delle donne" (1907) si cercherà di delinearne il significato per la letteratura e la pittura, nonché affinità e differenze fra i due generi.
In questa ricerca si indagherà inoltre sul fenomeno della luce e di visioni metaforiche in alcune opere di Ingeborg Bachmann, specialmente nel romanzo "Malina" e nel frammento "Il caso Franza". In "Malina" l¿autrice austriaca narra ripetutamente di allucinazioni della protagonista, visioni che sono espressione della sua devastata vita interiore. Il punto culminante de "Il caso Franza" è invece un abbaglio ottico, causato dal sole, che precede la caduta metaforica della protagonista.