STUDIO "IN VITRO" DELLE CELLULE MESENCHIMALI MIDOLLARI DI PAZIENTI AFFETTI DA MIELOFIBROSI CON METAPLASIA MIELOIDE.
Progetto La mielofibrosi con metaplasia mieloide (MMM) è un disordine mieloproliferativo cronico a patogenesi ancora incerta caratterizzato dall¿assenza del cromosoma Philadelphia (Ph-CMPD). Prende origine verosimilmente da una cellula emopoietica progenitrice pluripotente che acquisisce un vantaggio proliferativo di tipo clonale e induce la formazione di depositi di fibrina e collagene a livello del microambiente midollare mediante il rilascio di fattori proangiogenetici; in quanto patologia clonale di una cellula emopoietica progenitrice pluripotente, coinvolge eritroblasti, megacariociti, granulociti, monociti, linfociti T e B. La presentazione clinica è caratterizzata da progressiva anemia, anisopoichilocitosi, leucocitosi o leucopenia, presenza in circolo di elementi mieloidi immaturi, in particolar modo un incremento di progenitori emopoietici CD34+, sintomi costituzionali, fibrosi midollare con fenomeni di neovascolarizzazione, marcata splenomegalia. La valutazione istologica del tessuto splenico dimostra la presenza di emopoiesi extramidollare che spesso interessa anche altri organi, in modo particolare il parenchima epatico. Ad oggi non esistono studi specifici riguardanti la valutazione dello stroma midollare nella MMM: pertanto lo scopo del presente progetto è indagarne, sia da un punto di vista quantitativo che qualitativo, le cellule mesenchimali del tessuto emopoietico midollare e dell¿osso compatto e di studiare la clonalità dei fibroblasti midollari e cutanei. Inoltre, poiché pochi studi hanno dimostrato un aumento della "microvessel density" (MVD) nelle Ph-CMPDs con risultati non del tutto conclusivi, scopo di questo studio è di dimostrare un incremento della MVD in biopsie osteomidollari di pazienti affetti da MMM ed evidenziare un possibile ruolo della neoangiogenesi nella patogenesi della malattia.
Materiali e Metodi. Colture cellulari: isolamento, tramite aderenza alla plastica, di cellule mesenchimali da campioni di pazienti affetti da MMM (mieloaspirato e biopsia osteomidollare, dopo trattamento immunoenzimatico); valutazione delle capacità differenziative in senso osteogenico ed adipocitario delle cellule mesenchimali ottenute; quantificazione dei precursori mesenchimali (CFU-F) in campioni di sangue periferico,mieloaspirato ed osso compatto; quantificazione dei precursori mieloidi (CFU-GM) in campioni di mieloaspirato ed osso compatto; isolamento di fibroblasti da biopsie cutanee. Biologia molecolare: analisi di clonalità "X-linked" del recettore androgenico HUMARA delle cellule mesenchimali e dei fibroblasti cutanei in pazienti di sesso femminile; analisi mutazionale di JAK 2. Le cellule CD34+ verranno dosate tramite metodica citofluorimetrica, secondo la strategia di gating ISHAGE nel sangue periferico. La densità microvascolare (MVD ¿hot spots¿)verrà studiata sulle biopsie osteomidollari secondo il metodo Weidner (1991).