Il progetto parte da un'ipotesi -- sviluppata dall'analista economico del diritto ANTE LITTERAM, del diciottesimo secolo L.I. Petrazycki -- relativa alle FUNZIONI della regola romana (secondo alcuni autori tardoromana) riassunta dal brocardo BONAE FIDEI POSSESSOR FRUCTUS CONSUMPTOS SUOS FACIT e che si articolava nelle due sottoregole:
1. il possessore in buona fede non deve risarcire al proprietario i frutti da lui consumati (o alienati), ma
2. deve restituirgli i frutti non ancora consumati (o alienati) e ancora presenti sul fondo.
Ad avviso di Petrazycki (ma si tratta di ipotesi considerata plausibile da Fittipaldi) tale insieme di regole svolgeva due fondamentali funzioni socioeconomiche e in più una terza funzione accessoria (ma assai importante anch'essa, e che per alcuni potrebbe finanche esaurire le funzioni del diritto privato):
1. quella di evitare al possessore un esborso imprevisto di una somma di danaro, che potrebbe portare alla completa distruzione della sua organizzazione economica;
2. quella di assicurare al proprietario il capitale variabile necessario al proseguimento della sua attività economica e
3. quella di evitare che il perseguimento delle due finalità appena indicate abbia effetti polemogeni.
Petrazycki, tuttavia, non fu in grado di dare una spiegazione soddisfacente alla seguente fondamentale domanda: come è possibile che i giureconsulti romani -- i quali non disponevano di una scienza economica per mezzo della quale affermare tali funzioni economiche -- abbiano selezionato una regola efficiente da tali punti di vista teleologico-valutativi?
Fittipaldi ha a tal fine modificato in modo consistente un'ipotesi di meccanismo non intenzionale di selezione di norme socio-economicamente "eufunzionali" (si tratta dell'ipotesi di George Priest basata sull'ipotesi della maggiore tendenza di certe norme -- rispetto ad altre più stabili -- alla "RELITIGATION") e sta cercando di controllare indirettamente tale ipotesi, in particolare cercando di scoprire se le ragioni per cui nel diritto intermedio tale regola sia stata abbandonata a favore della regola (più semplice) per la quale il possessore in buona fede fa suoi TUTTI i frutti, costituiscano una falsificazione di tale ipotesi di Fittipaldi, o piuttosto vadano ricondotte alla considerazione di diverse strutture socioeconomiche (presenza o meno di un'economica di tipo schiavistico, presenza o meno in frazionamento del dominio di tipo feudale oppure no, ecc.).
Fittipaldi, ai fini di questa ricerca, ha dunque necessità di effettuare comparazioni con vari tipi di esperienze giuridiche, così da poter -- indirettamente -- controllare la idoneità della sua ipotesi a spiegare in termini causali la selezione di norme "eufunzionali".