Nelle politiche di gestione dei beni pubblici e nei sistemi di controllo amministrativo su scala sub-nazionale non si possono non tenere in considerazione, oltre ai principali attori delle politiche pubbliche nazionali, anche le autonomie politico territoriali e le cosiddette autonomie funzionali (Università, Camere di Commercio, Fondazioni, Fiere, Organizzazioni di rappresentanza degli interessi, Aziende sanitarie locali, Authority del Terzo settore, Autostrade ecc.), le quali mettono in luce un nuovo rapporto tra centro e periferia. Tutti questi attori sono chiamati a svolgere un servizio di organizzazione e di coordinamento sul territorio in cui operano, a partire dai loro legittimi interessi. Proprio perché dotati di un effettivo potere di governo locale, a essi si chiede un dovere di accountability e responsabilità dirette e indirette assunte con i cittadini/utenti.
Domanda di ricerca: A partire dallo strumento che rende possibile la costruzione di una rete di articolazioni istituzionali (e non) capace di avvicinare il livello istituzionale che implementa le politiche al luogo dove la domanda è espressa, vale a dire il principio di sussidiarietà, che rapporto esiste tra sussidiarietà intesa in senso verticale e orizzontale e accountability?
Nell¿ambito della suddivisione del potere politico tra stato nazionale e governi sub-nazionali, della divisione dei poteri verticali o territoriali, dei governi locali intesi come istituzioni e attività o governance locali più vicine ai cittadini, si analizzeranno le dinamiche di politics/polity/policy che coinvolgono i principali produttori di servizi e beni pubblici essenziali. Si farà riferimento al nuovo protagonismo delle città, delle regioni e delle autonomie funzionali dentro e fuori i confini nazionali; al trasferimento di funzioni dal centro alla periferia attraverso il cosiddetto decentramento politico e decentramento amministrativo. Tali innovazioni, avvenute negli ultimi quindici anni, dimostrano anche il crescente grado di complessità del processo decisionale.
Caso studio: Lombardia e Milano; si analizzeranno alcune politiche pubbliche in quanto prodotto di un intenso intreccio tra livelli di governo diversi. Circa le dimensione regionale e locale, si indagheranno le questioni relative alla cooperazione/non cooperazione e alla fiducia/sfiducia reciproca tra attori diversi attraverso un approccio buttom up e top down che vede coinvolti cittadini/partiti politici e associazioni di interessi/istituzioni ai diversi livelli. Si cercherà di comprendere i comportamenti strategici dei diversi attori in ordine alla frammentazione/omogeneità delle politiche nazionali-regionali-locali, al fine di spiegare il `buono/cattivo¿ funzionamento delle istituzioni pubbliche e il tasso di rendimento istituzionale sia su scala centrale sia su scala periferica.