Studio in vivo mediante MRI del ruolo delle cellule Dendritiche nell'attivazione della risposta immunitaria anti-neoplastica in un modello murino di carcinoma mammario.
Progetto Le cellule dendritiche (DC) sono cellule fondamentali per la presentazione degli antigeni e l¿attivazione della risposta immunitaria adattativa.
DC che non hanno mai avuto contatti con antigeni vengono chiamate ¿immature¿ e sono in grado di proliferare, fagocitare e di presentare gli antigeni, caricandoli su molecole MHC I o II e riesponendoli in membrana associati a molecole costimolatorie. DC che presentano in membrana tali antigeni vengono dette ¿mature¿ e non sono più in grado di proliferare e fagocitare, mentre acquistano la capacità di migrare fino ai linfonodi, dove interagiscono con linfociti T. Il riconoscimento come non-self dell¿antigene da parte delle cellule T ne determina l¿attivazione inducendo una risposta immunitaria. Al contempo le DC svolgono un importante ruolo nel mantenimento della tolleranza verso antigeni ¿self¿, dimostrandosi di grande importanza nello sviluppo di una normale risposta immunitaria.
Protocolli di vaccinazione mediante DC caricate con antigeni tumorali sono attualmente in fase di valutazione clinica e tecniche di imaging come la risonanza magnetica (MRI) e la scintigrafia sono state utilizzate per il monitoraggio di tale terapia cellulo-mediata.
Tuttavia l¿efficienza della terapia si è dimostrata molto variabile e sembra che la via di somministrazione, la precisione dell¿iniezione linfonodale nonché la presenza di meccanismi tumorali per la soppressione della risposta immunitaria, siano i fattori maggiormente implicati. La possibilità di monitorare in vivo l¿efficienza dell¿iniezione mediante tecniche di MRI si è dimostrata di grande aiuto nella valutazione di tali protocolli.
Data l¿importanza rivestita da tali approcci terapeutici, l¿obiettivo di questo progetto consiste nello sviluppo di protocolli per la valutazione in vivo mediante MRI, del comportamento di DC, caricate con antigeni tumorali, dopo loro iniezione in un modello murino di carcinoma mammario.
Le cellule verranno estratte da midollo osseo di animali sani e saranno indotte a differenziare in DC utilizzando specifiche citochine (GM-CSF, IL-4). Durante la coltura verrà valutata, mediante analisi citofluorimetrica, la percentuale di DC totale e il rapporto tra cellule immature e mature. Nanoparticelle di ossido di ferro verranno fatte internalizzare mediante fagocitosi da DC immature. Dopo la marcatura (valutata mediante relassometria e colorazione di Perls), le cellule verranno isolate mediante separazione magnetica ed esposte ad antigeni espressi dal tumore; verrà quindi valutata la loro capacità di attivazione di cellule T in vitro. Le DC mature saranno iniettate in modelli transgenici presentanti lesioni neoplastiche. La migrazione delle cellule dal sito di iniezione al linfonodo ¿sentinella¿ verrà monitorata mediante MRI misurando l¿accumulo di DC caricate all¿interno del linfonodo stesso. L¿efficienza di migrazione e la capacità di induzione della risposta citotossica verranno valutate dopo trattamenti adiuvanti nel modello animale.