Negli anni più recenti diversi studi, nazionali ed internazionali, sono stati in grado di identificare il ruolo che singoli cibi e nutrienti giocano nel determinare l¿associazione neoplasia-abitudine alimentare. Contestualmente però si è anche rilevata l¿incongruenza tra il quantificare singole associazioni e il fatto che generalmente l¿alimentazione umana deriva da una complessa combinazione di cibi e nutrienti. Diventa a questo punto sostanziale, nell¿analisi delle relazioni tra alimentazione e tumori, analizzare la dieta nel suo complesso, attraverso la determinazione di pattern dietetici che meglio rappresentano l¿alimentazione reale dei soggetti in studio. Metodi statistici multivariati, quali l¿analisi dei fattori e l¿analisi dei cluster, consentono di descrivere il pattern di consumo alimentare per mezzo di variabili non correlate fra loro, che hanno un¿immediata interpretazione in termini di variabili dietetiche originali e che inoltre consentono di distinguere gli individui rispetto alle loro scelte alimentari predominanti. In questo progetto verranno valutate le prestazioni di tali metodi sia per informazioni su scala continua (es: stime di consumo individuali dei vari macro- e micro-nutrienti ottenute per mezzo di una matrice di trasformazione cibi-nutrienti), sia per variabili discrete (es: le stesse stime dopo codifica in quintili di consumo o stime di consumo rilevate attraverso questionari semi-quantitativi). La scelta della metrica da utilizzare e i criteri di aggregazione che permettono di raggruppare i soggetti in pattern dietetici interpretabili, saranno i punti principali da approfondire in questo contesto. Questo progetto si avvarrà dei dati relativi a due studi multicentrici di tipo caso-controllo condotti in parallelo in quattro aree italiane(Milano e Genova; Pordenone, Udine, Gorizia e Forlì; Latina; Napoli) tra il 1991 e il 1999 e adatti per studiare quali pattern dietetici possono giocare un ruolo nell¿eziologia di due tumori quali quello della mammella (2569 casi) e quello dell¿ovaio (1031 casi). Un totale di 3141 soggetti sani appaiati per classi quinquennali di età verranno utilizzati come gruppo di controllo. La scelta di queste neoplasie risiede nel fatto che hanno in comune alcuni ben noti fattori di rischio non modificabili (esposizione prolungata ad estrogeni, insorgenza mestruale precoce e/o tardiva comparsa della menopausa, etc) oltre ad alcuni fattori di rischio alimentare quali il consumo di amidi e una associazione inversa con il consumo di grassi mono- e poli-insaturi e calcio. Le procedure sviluppate permetteranno non solo di definire pattern a basso/alto rischio per ogni tumore considerato, ma anche di identificare l¿insieme di abitudini alimentari che comportano il minimo rischio per il tumore della mammella e dell¿ovaio congiuntamente considerati.