Tra XII e XIII secolo lo statuto della teologia muta profondamente. All¿inizio del XII è essenzialmente lettura e commento del Testo sacro; alla fine del XIII viene accolta come una disciplina scientifica in senso aristotelico. Il mutamento dottrinale va di pari passo con quello linguistico: lo stesso termine theologia si diffonde e connota un ambito specifico di studi. In parallelo, anche la nozione di filosofia subisce alcuni mutamenti: ad incidere sono l¿accrescersi dei testi antichi disponibili (in particolare di Aristotele), lo sviluppo delle università e di una facoltà più ¿filosofica¿, quella delle Arti. Nella percezione degli autori di questi secoli l¿identità di queste due discipline è dunque complessa (e senza dubbio non corrisponde alla distinzione che faremmo oggi noi).
La storiografia ha affrontato in particolare gli aspetti istituzionali di questa distinzioni tra discipline. In altri termini, ci si è interessati della definizione di filosofia nei programmi universitari e delle polemiche dottrinali che hanno opposto filosofi e teologi, innovatori e tradizionalisti. La visione complessiva che emerge è quella di programmi politico-culturali che conferiscono alla metodologia filosofica uno spazio diverso nella teologia e nel quadro generali degli studi.
Occorre però concentrarsi con maggiore attenzione sull¿idea di filosofia e teologia che si sviluppa all¿interno di opere impegnate e consapevoli della propria novità. Le opere di Abelardo nel XII secolo e quelle di Tommaso d¿Aquino nel XIII sono solo i casi più evidenti di una complessa rivoluzione culturale che attraversa i due secoli. Lo sforzo che si deve compiere concerne il modo in cui la filosofia e la teologia sono state intese da parte degli autori che le hanno coltivate e che spesso erano impegnati in entrambi i campi. E¿ da esaminare se essi abbiano avvertito o no un salto di campo e la necessità di metodologie diverse. Se e in che misura abbiano avvertito delle differenze di metodo tra il loro lavoro e quello dei filosofi antichi, ferme restando la consapevolezza delle differenze di fede religiosa e la limitata conoscenze delle opere.
La ricerca comporta un lavoro ad ampio raggio su testi di diversa natura che includano sezioni dove il tema della specificità della filosofia e della teologia venga affrontato. Esempi di tali testi per il XII secolo sono alcune digressioni della Dialettica di Abelardo e alcune lettere del suo epistolario con Eloisa; le opere di Ugo di san Vittore. Per quanto riguarda il XIII secolo, l¿attenzione deve dirigersi verso le compilazioni di grandi maestri come Tommaso d¿Aquino e Sigieri di Brabante, già affrontati da molti studi, ma anche verso le meno note opere di Enrico di Gand e di Goffredo di Fontaines, che affrontano il tema della validità dei metodi della filosofia anche nel campo teologico.
La ricerca prevede una serie di studi sul tema e l¿allestimento di un seminario per discutere con specialisti i vari aspetti del problema.