I PCB sono il principale fattore di contaminazione dell¿ambiente anche acquatico, legato allo sviluppo di attività antropiche e alla persistenza nell¿ambiente e negli organismi animali. La potenzialità tossicologica di questi composti è molto vasta: sono riconosciuti come interferenti endocrini, sostanze cancerogene e genotossiche. I meccanismi di tossicità non sono ancora completamente chiariti, ma in vitro molti di questi effetti sembrano spiegati da un incremento della produzione dei ROS. Meccanismo che accomuna sia i PCB planari (simili alle diossine) interagenti con il recettore AH e attivanti il CYP1A, sia i composti non planari a basso grado di clorinazione; i primi producono ROS attraverso il Citocromo P4501A1 (Arzuaga et al. Aquatic Toxicol 76,13,2006) i secondi, attivati metabolicamente a mono e diidrossicomposti e a chinoni, formano superossidi in presenza di GSH (Srinivasan et al. Chem. Res. Toxicol 15,497,2002). Questo meccanismo potrebbe anche essere alla base di un danno genotossico, mutageno e cancerogeno in organismi animali e nel caso di acque inquinate in quelli acquatici (pesci e invertebrati).
Nell¿ambito di una ricerca finalizzata ad evidenziare il potenziale genotossico di xenobiotici presenti nelle acque verranno studiati alcuni bifenili policlorinati (PCB) da soli ed in miscela. In particolare, verranno studiati i PCB 153, 138, 101, 118, in quanto rappresentano una delle più frequenti presenze di PCB nei diversi tessuti animali acquatici. Utilizzando test, quali il micronucleo e il comet assay in linee cellulari stabilizzate di trota [gonade (RTG-2) ed epatoma (RTL-W1)], sarà possibile avere evidenze di danno genotossico utilizzando metodiche relativamente poco costose e veloci. Inoltre sarà interessante correlare il possibile danno genotossico al danno ossidativo secondario alla liberazione di ROS, mettendo in luce l¿eventuale processo apoptotico ad esso conseguente. Il fatto anche che i PCB siano riconosciuti come interferenti endocrini rappresenta una presenza a rischio per molte specie acquatiche alterando varie funzioni endocrine, diminuendo la funzione riproduttiva e inducendo anomalie di sviluppo. La messa a punto e l¿utilizzazione di test e metodi di monitoraggio degli effetti di questi composti inquinanti in sistemi cellulari in vitro è di enorme importanza. Utilizzando le due linee cellulari stabilizzate verrà ricercato sulla potenziale interazione estrogenica di questi particolari composti, da soli e in miscela, mediante studi di proliferazione cellulare e di possibile espressione del mRNA della vitellogenina, principale indicatore di esposizione dei pesci a sostanze ad attività estrogenica. Nel contesto della ricerca verrà anche indagata la eventuale possibilità che l¿azione di interferenza estrogenica possa anch¿essa riconoscere alla base un meccanismo legato alla liberazione di ROS con conseguente stimolazione indiretta del recettore per gli estrogeni mediata da vie MAPkinasiche dipendenti