La ricerca intende affrontare alcuni problemi legati alla rilevazione del diritto internazionale umanitario alla luce dei conflitti armati verificatisi nel corso degli anni più recenti. Il comportamento degli attori di un conflitto armato può costituire l¿adempimento di un obbligo esistente (generale o particolare), la sua violazione, ovvero la dimostrazione del consolidarsi di quella diuturnitas che rileva ai fini della formazione di una norma consuetudinaria (o, eventualmente, del suo venir meno). La condotta delle parti di un conflitto, peraltro, è sempre accompagnata da un consistente numero di dichiarazioni, prese di posizione, proteste e reciproche interazioni fra i soggetti coinvolti, fra essi e gli altri membri della comunità internazionale, normalmente con il frequente intervento di enti non statali. Il ruolo di queste manifestazioni è sovente ambiguo: quelle espresse dagli stati (o da altri soggetti dell¿ordinamento internazionale) sono tradizionalmente qualificate come opinio iuris, che in quanto tale concorre alla formazione del diritto internazionale consuetudinario; tuttavia, non sempre è agevole o possibile distinguere rigorosamente la prassi dall¿opinio iuris, in quanto la seconda è normalmente amalgamata con la prima, soprattutto quando questa è particolarmente abbondante. Un problema tipico del diritto internazionale umanitario è poi costituito dal ripetersi delle violazioni degli obblighi da esso contemplati, che normalmente si verificano in occasione di un conflitto armato. Tali violazioni sono la diretta conseguenza della situazione di pericolo in cui operano gli organi statali e gli individui in qualsiasi modo coinvolti nelle ostilità: condizione che non si riscontra nello svolgimento delle normali relazioni in tempo di pace e che inevitabilmente produce una propensione degli attori all¿inosservanza della disciplina giuridica per essi vincolante. In quale misura, allora, può considerarsi vigente un obbligo che viene ripetutamente violato in maniera macroscopica, proprio nella situazione in cui esso è destinato ad operare? Poiché sia le norme consuetudinarie, sia la disciplina convenzionale dei diversi aspetti del conflitto armato si sono formate sulla base della concreta possibilità degli attori del conflitto di tenere determinati comportamenti, pur nelle condizioni di rischio costante che caratterizzano le ostilità armate, ci si deve chiedere fino a quale punto possa spingersi l¿inosservanza di una o più norme giuridiche, senza pregiudicarne la stessa esistenza in quanto non più rispondenti a una ragionevole possibilità di rispetto. La risposta a tale questione verrà cercata nella prassi e nella giurisprudenza dei tribunali interni e internazionali.