Gli aspetti patrimoniali del diritto di famiglia, destinati ad acquisire sempre maggiore rilievo a causa dell¿aumento significativo di matrimoni, ma anche di diverse forme di unione, tra cittadini di Stati membri diversi o della presenza di queste coppie in uno Stato membro di cui non sono cittadini, con beni spesso situati nel territorio di più Stati dell¿Unione, non sono soggetti, allo stato attuale, ad alcuna armonizzazione all¿interno dello spazio giudiziario europeo. La grande varietà di soluzioni adottare dai singoli Stati membri determina una situazione di incertezza per i coniugi che possono ritrovarsi soggetti a regimi matrimoniali diversi a seconda dell¿autorità nazionale adita, con effetti pregiudizievoli, inoltre, sia dei diritti dei terzi, sia dell¿effettivo esercizio del diritto di libera circolazione.
In effetti, non è prevista nel Trattato CE una base giuridica che permetta alle istituzioni comunitarie di adottare atti di armonizzazione del diritto sostanziale della famiglia. Invece, nell¿ambito del processo di comunitarizzazione del diritto internazionale privato avviato dal Trattato di Amsterdam, le istituzioni si sono viste attribuire la competenza ad adottare norme sui conflitti di leggi e di giurisdizioni anche nel settore del diritto di famiglia, sia per l¿assenza di limiti materiali nell¿art. 65 del Trattato CE, sia per l¿esplicita previsione della regola sull¿espressione del voto per l¿approvazione dei futuri atti in questo settore contenuta all¿art. 67.
Gli effetti patrimoniali dello scioglimento del matrimonio sono oggetto di crescente attenzione da parte delle istituzioni comunitarie. Il 17 luglio 2006 la Commissione ha adottato il Libro verde sul conflitto di leggi in materia di regime patrimoniale dei coniugi, compreso il problema della competenza giurisdizionale e del riconoscimento reciproco.
Il Libro verde affronta l¿argomento in termini ampi, poiché la Commissione intende occuparsi non solo dei rapporti patrimoniali tra coniugi, ma anche degli effetti patrimoniali delle unioni esistenti al di fuori del vincolo coniugale, unioni di fatto e laddove previste unioni registrate, per le quali il quadro giuridico negli ordinamenti degli Stati membri è assai variegato e pressoché totalmente assenti sono le norme di conflitto.
Il programma di ricerca si propone quindi di valutare le possibili soluzioni normative in vista dell¿intenzione della Commissione di disciplinare in modo uniforme le norme di diritto internazionale privato e processuale relative agli effetti patrimoniali delle unioni che presentano elementi internazionali, avvalendosi anche di un¿analisi di tipo comparativo delle legislazioni in materia degli Stati membri.