Indagine epidemiologica e valutazione del rischio zoonosico delle diarree neonatali di origine batterica e virale dei vitelli.
Progetto Una delle cause più diffuse di mortalità nei vitelli è rappresentata da forme gastroenteriche. L¿eziologia è a carattere multifattoriale: virus (Coronavirus e/o Rotavirus), batteri [Escherichia coli F5 (K99)], protozoi (Cryptosporidium parvo); le infezioni e le infestazioni possono essere favorite e/o condizionate dallo stato immunitario sia dei giovani che delle madri, dal tipo di alimentazione, dalle dimensioni e dalla gestione dell¿allevamento, dalle tecniche produttive adottate. Tali fattori di condizionamento, agendo singolarmente ma più spesso sinergicamente, possono influenzare la diffusione, la gravità, il decorso e l¿esito del quadro clinico delle differenti patologie. I bovini sono inoltre i principali serbatoi di alcuni sierotipi di E. coli (come E. coli O157:H7) produttori di verocitotossine (VTEC), che rappresentano un importante problema di salute pubblica. E¿ importante disporre di una diagnosi eziologia corretta, che può essere effettuata esclusivamente mediante analisi di laboratorio (sierologiche, microbiologiche, virologiche e di biologia molecolare), dal momento che non è possibile identificare l¿agente causale basandosi sulla sintomatologia clinica. Sulla base dei risultati ottenuti dopo il primo anno di ricerca, svolta presso l¿Ospedale Veterinario di Lodi, il presente progetto si propone di proseguire nella valutazione epidemiologica delle diarree neonatali di vitelli afferenti all¿Ospedale Veterinario stesso. Verranno ricercati Coronavirus, Rotavirus e ceppi patogeni di Escherichia coli a partire da campioni di feci. A tale scopo sono stati previsti l¿isolamento di ceppi di E. coli mediante tecniche di batteriologia classica, la valutazione della sensibilità agli antibiotici dei ceppi isolati, e l¿utilizzo di kit ELISA per la ricerca contemporanea degli antigeni virali e dell¿agente batterico. La presenza degli agenti virali verrà confermata tramite microscopia elettronica e i virus saranno identificati mediante RT-PCR specifiche. I ceppi di E. coli eventualmente isolati saranno trapiantati su terreno Minca al fine di ottenere l¿espressione dell¿antigene F5, evidenziato tramite agglutinazione su vetrino con antisiero specifico. Contemporaneamente, nei campioni di feci e sui batteri isolati, verranno ricercati, mediante tecniche di PCR, i geni che codificano per i principali fattori di patogenicità di E. coli. I campioni positivi alla PCR per le verocitotossine saranno successivamente sierotipizzati mediante PCR specifiche. I risultati della ricerca consentiranno di ottenere un quadro epidemiologico attendibile relativamente alla frequenza e alla distribuzione dei principali agenti responsabili delle diarree neonatali e di fornire, di conseguenza, agli allevatori indicazioni sulle adeguate misure di prevenzione igienico-sanitarie da adottare, in particolare modo nelle realtà più problematiche. Sarà inoltre possibile conoscere l¿eventuale diffusione di E. coli VTEC e valutare il possibile rischio zoonosico per l¿uomo.