Studio del meccanismo d' azione alla base del comportamento antimigratorio della clusterina nucleare (n-Clu) in cellule di prostata umana normale e tumorale
Progetto Il carcinoma prostatico (CaP) è uno dei tumori maligni a più alta frequenza nei paesi occidentali. Il CaP è solitamente androgeno-dipendente nelle prime fasi di insorgenza della patologia, spesso però il tumore si può ripresentare con caratteristiche di androgeno refrattarietà.
Il tumore prostatico androgeno-indipendente è caratterizzato da proprietà altamente invasive e metastatiche ed una notevole resistenza alla chemioterapia, è quindi importante approfondire i meccanismi biologici che stanno alla base dell¿insorgenza di questa patologia e alla sua evoluzione a tumore metastatico.
La proponente in studi precedenti ha analizzato il ruolo della Clusterina, proteina identificata con diversi nomi e acronimi ( sulfate glycoprotein-2 o SGP-2, testosterone repressed prostate message-2 o TRPM-2), nel tumore prostatico umano. La proteina presenta due isoforme: la ¿ full-length¿ che viene espressa nel citoplasma e attraverso il reticolo endoplasmatico viene maturata e quindi secreta (s-Clu) e una isoforma a basso peso molecolare che manca del peptide segnale e trasloca a livello nucleare (n-Clu).
Studi precedenti hanno approfondito il ruolo biologico delle due isoforme della clusterina sulla proliferazione e motilità di cellule prostatiche umane immortalizzate (PNT1A) e di tumore prostatico androgeno indipendente ( PC3) utilizzando due vettori plasmidici contenenti i cDNA per la forma s-Clu o n-Clu . I risultati di questi studi hanno evidenziato che l¿isoforma n-Clu determina una riduzione della proliferazione e della motilità cellulare sia in cellule PNT1A sia in cellule PC3, mentre l¿iperespressione di s-Clu contrasta la crescita e la migrazione cellulare solo di cellule PNT1A. Il diverso ruolo delle due isoforme della clusterina nel controllare proliferazione e motilità di cellule normali e tumorali potrebbe essere dovuto ad un diverso processo di smistamento e maturazione della clusterina. Le cellule tumorali infatti potrebbero aver perso la capacità di elaborare la clusterina secretoria verso la forma nucleare e questo evento potrebbe concorrere all¿incapacità delle cellule tumorali di rispondere a stimoli apoptotici intra o extracellulari .
La proponente quindi analizzerà i meccanismi attraverso cui la clusterina viene elaborata e smistata tra citoplasma e nucleo nelle cellule normali e tumorali .
Verrà inoltre approfondito il meccanismo con cui la n-Clu altera le proprietà migratorie cellulari studiando l¿interazione dei filamenti di actina con proteine a loro associate (alfa-actinina, la cofillina e la profilina) utilizzando metodiche di coimmunofluorescenza, coimmunoprecipitazione e Western blot su cellule PC3 e PNT1A.
Verrà inoltre valutato un possibile ruolo dell¿ n-Clu nei meccanismi di adesione studiando l¿ assetto di integrine, caderine e filamenti intermedi al fine di analizzare l¿ adesione cellula-cellula e cellula-matrice.