A seguito del tramonto del "confessionismo di Stato" avvenuto nel 1984 ad opera degli Accordi di revisione del Concordato lateranense, l'evoluzione dell'ordinamento nei confronti del fenomeno religioso è stata caratterizzata dall'individuazione del principio supremo di laicità dello Stato da parte della Corte costituzionale (sent. n. 203 del 1989); tale principio implica una "non indifferenza dello Stato nei confronti delle religioni ma garanzia dello Stato per la salvaguardia della libertà di religione in regime di pluralismo confessionale e culturale" e rappresenta un elemento costitutivo della forma di Stato.
L'azione della Corte costituzionale si è quindi diretta a identificare e specificare i corollari di tale principio di laicità che, di volta in volta sono stati specificati nel principio di separazione degli ordini Stato-confessioni religiose, in quello di imparzialità della Pubblica Amministrazione e in quello di uguale libertà di tutte le confessioni.
Si rende dunque necessario verificare se le disposizioni normative che interessano il femnomeno religioso, sia di natura concordata che unilaterale, siano effettivamente in grado di garantire l'uguale godimento della libertà da parte di tutte le confessioni religiose. La ricerca in oggetto si propone di esaminare il settore normativo del finanziamento statale e delle agevolazioni fiscali a favore delle confessioni (sistema dell'otto per mille e della deducibiliutà fiscale delle offerte) al fine di verificare se l'attuale assetto di questo specifico settore del diritto ecclesiastico sia conforme al principio di laicità dello Stato. I risultati dello studio, già avviato con precedenti pubblicazioni, saranno raccolti in una monografia rivolta all'attenzione della comunità scientifica.