Alterazioni fluidodinamiche negli stent-graft impiegati per il trattamento endovascolare degli aneurismi
Progetto Da oltre un decennio è stata impiegata la metodica di esclusione endovascolare inizialmente nel trattamento degli aneurismi della aorta addominale per poi essere esteso più recentemente al trattamento delle dilatazioni aneurismatiche di altri distretti arteriosi. Dopo le iniziali esperienze eseguite da Volodos e Parodi con device custode made, sono stati introdotte endoprotesi sempre più raffinate. Nonostante la chiara evoluzione dei materiali, rispetto alle iniziali esperienze rimangono ancora presenti un certo tasso di complicanze quali endoleak, dislocazione e trombosi di stent. Lo scopo di questo studio è quello di verificare le varie condizioni di flusso attraverso gli stent. Si ipotizza pertanto che la struttura dello stent possa essere in prima istanza una delle responsabili nello scatenamento dell¿evento trombotico. Il progetto è finalizzato al testare i differenti stent ricoperti, sia quelli a disposizione attualmente sul mercato sia quelli già ritirati dal commercio. Attraverso un modello fluidodinamica, viene calcolato il gradiente pressorio tra due estremi dell¿endoprotesi, ipotizzando come punto di riferimento base, il decorso lineare del vaso che dovrebbe non dare luogo a un gradiente pressorio, se non legato a dispersione. Al fine di ridurre la componente di dispersione legata alla porosità dei materiali, dacron o ptfe, il supporto protesico sarà isolato con materiale di silicone. Dopo questa fase verrà valutato il gradiente pressorio tra i due estremi dell¿endoprotesi su differenti angoli di curvatura e di torsione. Lo scopo finale dello studio sarà quello di individuare le endoprotesi con una miglior performance alle differenti angolature e quindi probabilmente meno trombogeniche a livello del distretto iliaco.