I cittadini europei alla ricerca di welfare: stato e prospettive del turismo del welfare nell¿Unione europea
Progetto In uno studio del 2006 sul funzionamento del regime transitorio relativo alla possibilità per i vecchi stati membri dell¿UE di limitare i flussi di lavoratori dai nuovi stati membri, la Commissione europea riportava l¿assenza di un legame diretto fra grandezza di tali flussi e scelte fatte dai vecchi stati membri in merito a tale regime. In effetti, i flussi d¿ingresso di lavoratori migranti negli stati che hanno garantito piena libertà di movimento ai lavoratori dei nuovi stati membri sono comparabili ai flussi di ingresso nei paesi che hanno applicato un regime restrittivo transitorio. Eppure il discorso pubblico prevalente nei vecchi stati membri circa i flussi di ingresso di nuovi cittadini europei dai paesi dell¿Europa centro-orientale era ed è caratterizzato dal timore di abusi dei loro sistemi di protezione sociale. A fronte di tale situazione, questa ricerca intende esaminare se, sulla base dell¿evidenza empirica disponibile, i timori di ¿welfare tourism¿ sono fondati o se discendono da una fobia dei cittadini e dei policy-makers dei vecchi stati membri. La risposta a tale quesito coinvolge non solo la preoccupazione, diffusa nel dibattito economico europeo, se i migranti possano costituire un ¿fardello¿ per i welfare state dell¿Europa occidentale, ma anche se l¿allargamento a 12 nuovi paesi e i flussi migratori che ciò comporta possano sommarsi all¿attivismo della Corte di giustizia europea in materia sociale, sfruttando le opportunità da questa aperte e amplificandone i potenziali effetti destrutturanti per i sistemi di protezione sociale nazionali. E¿ probabile che, quantitativamente, i flussi di mobilità connessa alla ricerca di prestazioni sociali all¿interno dell¿UE siano ancora modesti. Appare però rilevante analizzare se, e in che misura, il fenomeno della ricerca di prestazioni sociali in uno stato membro diverso da quello di residenza sia in crescita, al punto da favorire nuovi meccanismi di coordinamento tra gli stati membri in materia sociale, pena un¿ulteriore perdita di controllo da parte di questi sui propri sistemi di welfare. A tal fine, il settore della sanità pare di particolare interesse per la nostra ricerca, in virtù della corposa giurisprudenza della Corte di giustizia in materia di ottenimento di prestazioni sanitarie all¿estero. Grazie alle recenti sentenze della Corte, infatti, ad alcune condizioni i cittadini europei non necessitano di alcuna autorizzazione da parte delle proprie autorità nazionali per potersi far curare in altro stato membro, ottenendo dalle autorità nazionali il rimborso delle spese sostenute. E¿ evidente il potenziale destrutturante di tale stato di cose per i sistemi di assistenza sanitaria nazionali, sia in termini finanziari che organizzativi. La nostra ricerca si concentrerà pertanto sulla sanità, analizzando se, a fronte del quadro normativo e giurisprudenziale esistente, il fenomeno del ¿turismo medico¿ all¿interno dell¿UE allargata sia cresciuto in modo apprezzabile negli ultimi anni.