STUDIO SULLA PROGRESSIONE DELLA MALATTIA DA REFLUSSO GASTROESOFAGEO NON EROSIVA: ASPETTI CLINICI, ENDOSCOPICI E pH-IMPEDENZIOMETRICI
Progetto I pazienti con Malattia da reflusso gastro-esofageo (MRGE) vengono suddivisi in base alla presenza/assenza di lesioni endoscopiche esofagee in due sottogruppi, definiti come EERD (erosive esophagitis reflux disease) e NERD (nonerosive reflux disease). Del tutto recentemente, un gruppo italiano ha dimostrato che la maggioranza dei pazienti con NERD (80%) presenta un'esofagite microscopica.
I primi poi possono presentare complicanze, quali ulcere stenosi, e metaplasia intestinale (esofago di Barrett), adenocarcinoma. Gli studi di storia naturale, condotti su pazienti con NERD, non hanno permesso tuttavia di dirimere la questione se tale entità sia non-progressiva, o se viceversa esista una transizione da forme con sintomi ma senza lesioni (NERD) verso la EERD e le successive complicanze. Questo perché gli studi sinora effettuati: a) sono fondamentalmente retrospettivi; b) non caratterizzano in maniera oggettiva e quantitativa il reflusso gastro-esofageo; c) mancano di adeguato follow-up. Uno studio ottimale dovrebbe pertanto: a) documentare in maniera chiara e riproducibile la tipologia dei sintomi, ad esempio adoperando la moderna classificazione di Montreal; b) differenziare i sintomi tipici dagli atipici; c) fornire una accurata valutazione endoscopica ed istologica; d) caratterizzare presenza, severità e tipologia (acido vs non-acido) del reflusso gastro-esofageo, ad esempio mediante la metodica della pH-impedenzometria, una nuova tecnica in grado di monitorare il reflusso nelle 24 ore, nonchè la sua estensione prossimale in esofago, parametro questo di grande importanza nei cosiddetti pazienti con sintomi atipici. Scopo del nostro progetto è quello di analizzare clinicamente una serie di 100 pazienti con NERD e sintomi tipici (pirosi e rigurgito) o atipici (in particolare di interesse pneumologico: tosse cronica e asma non spiegati da patologie polmonari); sottoporli a esame istologico della mucosa esofagea; sottoporli ad pH-impedenzometria endoluminale ambulatoriale combinata esofagea delle 24 ore entro 3 giorni dall'esame endoscopico. L'ipotesi di lavoro è che il reflusso non-acido possa indurre lesioni istologiche analoghe a quelle del reflusso acido. Dalla valutazione combinata dei dati istologici e pH-impedenzometrici si potrà verificare se ed in quale percentuale le lesioni istologiche osservabili nei soggetti NERD con pH-metria normale siano causate da reflussi non-acidi. Sarà infine possibile verificare se i pazienti con sintomi atipici presentano una tipologia e/o una estensione prossimale diversa rispetto a quella dei tipici.
I pazienti, ai quali verrà prescritta solo una terapia standard d¿attacco, verranno poi ricontrollati endoscopicamente e clinicamente a distanza di due anni per verificare l¿eventuale progressione da NERD a EERD, e per collegare tale possibile progressione con il pattern e la severità iniziale di reflusso alla pH-impedenzometria esofagea.