Lo spazio della pace: progetti di organizzazione internazionale e movimenti per la pace in età moderna e contemporanea
Progetto Il programma di ricerca si propone di investigare un tema molto presente nel dibattito culturale e politico odierno, ma non sempre adeguatamente approfondito dalla storiografia. Una prima fase della ricerca dovrà quindi essere dedicata ad una specifica ricognizione della bibliografia esistente e, soprattutto, delle fonti archivistiche utili per gli studi successivi. A questa prima fase della ricerca ne seguirà una seconda di approfondimento di taluni temi considerati particolarmente significativi.
Crollato il mito dell'Impero, esauritasi, sia pure lentamente, la concezione della Respublica Christiana, verso la fine del Seicento la società europea attraversa un periodo di squilibrio - quando non di vera e propria crisi ampiamente avvertita - caratterizzato da molteplici fattori: l¿ampliamento dello spazio geografico con il reinserimento dell'Europa danubiana da un lato e con la comparsa della Russia dall'altro. Tali eventi comportarono la necessità di una accettazione e comprensione del fenomeno e di una spettacolare riorganizzazione che ha segnato il passaggio «dalla piccola Europa alla grande Europa»; il definitivo consolidamento del processo di atlantizzazione, con spostamento irreversibile del suo baricentro; l¿ampliamento su basi mondiali del quadro dei conflitti, attuatosi durante la guerra di Successione spagnola e sancito dai suoi esiti, recepiti ufficialmente nei relativi trattati di pace per quanto concerne i contenuti di carattere coloniale; l¿allargamento dell'oggetto delle relazioni internazionali (a causa del sempre crescente peso assunto dagli interessi commerciali e marittimi degli Stati) che ne complicarono la natura e ne condizionarono sempre di più direttive e sviluppi; l¿affermazione e il consolidamento del ruolo delle potenze marittime e le loro rivendicazioni in difesa delle libertà e della pace dell'Europa; l¿evoluzione dalla "guerra totale" alla "guerra controllata", a partire dalla metà del Seicento, con una tendenza lenta ma decisiva verso la istituzionalizzazione dei conflitti e la canalizzazione della violenza; la codificazione della politica dell'equilibrio con il trattato di Utrecht. La riflessione teorica e l¿azione pratica in favore della pace - sia pur resi difficili dalla lunga stagione di guerre del primo `800 - non si interrompe anche se modifica significativamente le sue modalità aprendosi all¿azione di forze sociali sempre più numerose e motivate, mentre sul piano istituzionale ¿ in particolare dopo la prima guerra mondiale ¿ si apre la stagione fondativa delle prime organizzazioni internazionali. Si tratterà quindi di indagarne il ruolo (a partire dalla Società delle Nazioni per approdare all¿ONU e alle organizzazioni del ¿Sistema ONU¿, senza dimenticare naturalmente l¿Unione Europea), i tentativi da parte degli Stati di dare vita ad istituzioni internazionali per la conservazione della pace, specie attraverso conferenze intergovernative; l¿azione della Santa Sede e dei movimenti per la pace.