La malattia di Crohn è una patologia infiammatoria cronica del tratto gastroenterico che frequentemente coinvolge la regione perianale, determinando la comparsa di fistole e/o ascessi. Studi di popolazione hanno riportato un¿incidenza cumulativa di malattia fistolizzante perianale del 25% circa dopo 25 anni di malattia. Il decorso clinico della malattia perianale, seppur poco descritto, è caratterizzato da fasi di remissione alternate a fasi di attività di malattia. La valutazione dello stato di attività della malattia di Crohn perianale è importante per una corretta gestione clinico-terapeutica dei pazienti. Differenti metodi, sia clinici che strumentali, sono stati proposti per valutare l¿attività della malattia perianale; tra questi, il Fistula Drainage Assessment (FDA) e il Perianal Disease Activity Index (PDAI) sono stati ampiamente utilizzati all¿interno di trial clinici, sebbene non ancora adeguatamente validati. In particolare, non è definito il punteggio di PDAI con cui discriminare tra malattia attiva e inattiva. Recentemente è stato suggerito l¿utilizzo di metodiche strumentali per valutare lo stato di attività della malattia perianale. In questo contesto è stato riportato che l¿ecografia transanale, unitamente ad un¿analisi computerizzata delle immagini, è in grado di fornire una valutazione quantitativa dell¿attività dei tragitti fistolosi; è possibile infatti calcolare il tono medio di grigio delle aree corrispondenti ai tragitti sulle immagini ecografiche, e pertanto esprimere il pattern di ecogenicità, come un numero variabile da 0 a 255 sulla scala dei grigi. L¿analisi computerizzata delle immagini ha permesso di calcolare il valore soglia di tono medio di grigio in grado di discriminare tra fistole attive e inattive.
Scopi del presente studio sono: 1)determinare i valori cut-off ottimali rispettivamente del tono medio di grigio all¿ecografia transanale e del PDAI per definire l¿attività della malattia di Crohn perianale; 2) determinare l¿accuratezza diagnostica e l¿agreement di FDA, PDAI e ecografia transanale; 3) valutare se la combinazione di due di queste metodiche consenta di incrementare l¿accuratezza diagnostica.