La sclerosi sistemica (SSc) è una patologia autoimmune caratterizzata da un processo di fibrosi della cute e degli organi interni.
Nel corso della malattia, molti pazienti sviluppano un interessamento del sistema muscoloscheletrico che si può manifestare clinicamente con mialgie, artralgie e/o artrite, spesso accompagnato da contratture in flessione che portano alla perdita della funzionalità articolare.
In questi pazienti le manifestazioni muscoloscheletriche sono state descritte fin dall¿esordio della malattia nel 46-97% dei casi.
In particolare, l¿interessamento articolare può essere sostenuto sia dalla fibrosi dei tessuti periarticolari, con l¿ispessimento e l¿indurimento della cute, sia da un processo sinovitico. Inoltre, la componente artritica, spesso simmetrica e poliarticolare, è spesso clinicamente difficilmente differenziabile dall¿artrite reumatoide (AR) e/o da una sindrome overlap SSc/AR.
Questo assume una notevole rilevanza pratica in quanto è stato dimostrato come l¿impiego precoce di farmaci immunosoppressori sia in grado di modificare significativamente il decorso clinico di questo tipo di manifestazioni. Tuttavia l¿impiego di tali farmaci, che è gravato da consistenti effetti collaterali, è giustificato solo nei casi in cui la diagnosi è stabilita con ragionevole certezza.
Per questo motivo la disponibilità di nuovi test di laboratorio in grado di discriminare tra le varie patologie autoimmuni è clinicamente molto importante, soprattutto nei primi mesi dall¿esordio della sintomatologia.
Lo scopo del nostro studio è quello di testare i sieri di un¿ampia casistica di pazienti affetti da SSc per valutare se la presenza degli anticorpi anti-peptide citrullinato ciclico (anti-CCP) possa rappresentare un marker di artrite erosiva in corso di SSc ed analizzare l¿associazione di questi anticorpi con le diverse manifestazioni cliniche e le alterazioni radiologiche ed ecografiche.