Il pp¿DDE, metabolita stabile del ben noto insetticida clorurato pp¿DDT, è uno dei microinquinanti più diffusi nel nostro pianeta e tra i più noti per gli effetti negativi provocati su popolazioni di animali selvatici, soprattutto per quelle ai vertici delle piramidi alimentari.
Ciononostante, non esistono in letteratura dati sugli effetti riproduttivi di questo composto sulla Daphnia magna, l¿organismo generalmente utilizzato per valutare gli effetti cronici delle sostanze potenzialmente pericolose negli ambienti acquatici. Questa lacuna è verosimilmente dovuta alla difficoltà di mantenere in acqua una concentrazione stabile di questo composto che tende ad adsorbire sulle pareti dei recipienti e a passare nel comparto aereo.
Ci si propone, quindi, di utilizzare una metodologia recentemente messa a punto per i composti lipofili ai saggi cronici rivolti a misurare gli effetti del pp¿DDE su Daphnia magna.
Verranno allestiti test in recipienti chiusi e condizionati e le concentrazioni di esposizione verranno controllate analiticamente due ore dopo l¿inizio del test e al rinnovo del mezzo che verrà effettuato ogni 48 ore.
Oltre alla misura della riduzione del tasso intrinseco di accrescimento degli organismi esposti a concentrazioni crescenti di pp¿DDE rispetto ai controlli esposti al solo solvente, verranno effettuate misure di accrescimento e sulla morfologia dei dafnidi nati da madri esposte al tossico. Questo lavoro verrà eseguito in collaborazione con l¿Università degli Studi dell¿Insubria e con l¿Università di Milano- Bicocca.
L¿obiettivo finale di questo studio consiste nella messa a punto di un protocollo di saggio che potrebbe essere applicato ad altre sostanze lipofile. Tali sostanze sono, infatti, generalmente presenti negli ambienti acquatici a concentrazioni molto basse e tendono ad esercitare effetti negativi attraverso la bioconcentrazione e la biomagnificazione, piuttosto che per effetto tossico acuto.