Uno degli approcci più promettenti al trattamento delle neoplasie è l'inibizione della formazione di nuovi vasi (angiogenesi) a livello dei tumori.
Molecole endogene ad attività antiangiogenica come l¿endostatina sono candidati ideali per la terapia antineoplastica, anche perché sono prive di tossicità e non sviluppano resistenze farmacologiche. Negli studi in vivo si è osservato che le dosi di endostatina (prodotta per via ricombinante) necessarie per ottenere un effetto antitumorale sono piuttosto elevate. Nel tentativo di migliorare l¿efficacia terapeutica di questa molecola, è interessante poter identificare frammenti a più basso peso molecolare che ancora conservano l¿attività antiangiogenica. Il nostro laboratorio, utilizzando saggi di valutazione dell¿angiogenesi in vitro e in vivo, ha già identificato due frammenti dell¿endostatina umana ancora dotati di attività biologica (Exp. Cell Res., 283, 230, 2003; J. Med. Chem., 46, 4165, 2003; Physical Chemistry Chemical Physics, DOI: 10.1039/b604811k).
Recentemente abbiamo proseguito nella sintesi e nello screening di peptidi derivati dall¿endostatina, con particolare attenzione a frammenti più corti e modificati a livello di aminoacidi cruciali per l¿attività del peptide. Abbiamo in questo modo identificato un frammento di soli 12 aminoacidi che mantiene in vitro l¿attività antiangiogenica. Obiettivo futuro della nostra ricerca sarà la coniugazione di questo peptide a una serie di polimeri sintetici e atossici come ISA-23 e PEG, allo scopo di aumentarne la resistenza alle proteasi e favorirne l¿accumulo ai tessuti tumorali. Valuteremo poi l¿attività del peptide coniugato in confronto a quella del peptide non coniugato per verificare se l¿accoppiamento al polimero ottimizza l¿efficacia terapeutica della molecola.