Modulazione dell'eccitabilità del riflesso H del flessore radiale del carpo indotta dal contatto del polpastrello del dito durante un movimento di flessione volontaria dell'indice
Progetto Presupposti: è stato proposto da diversi autori che l'attivazione di afferenti tattili abbia un ruolo fondamentale nella regolazione dell'attività motoria. In particolare, Lundberg (J Physiol, 265:763-780, 1977) ha ipotizzato che la convergenza di segnali cutanei sui circuiti Ib sia cruciale nel corso di movimenti esploratori. Questa ipotesi è avvalorata dal fatto che tali effetti sono più pronunciati nell'arto anteriore del gatto, che ha capacità manipolative (Illert, Exp Brain Res, 26:521-541, 1976). Per quanto riguarda l'uomo, è noto che l'attivazione di afferenze cutanee di indice e medio incrementa l'eccitabilità dei circuiti Ib che proiettano sui motoneuroni del flessore radiale del carpo (Cavallari, Exp Brain Res, 60:197-199, 1985) e sono state descritte proiezioni oligosinaptiche di fibre cutanee del polpastrello dell'indice su motoneuroni dei muscoli flessori della mano (Cavallari, Exp Brain Res, 120:345-351, 1998).
Obbiettivo: allo scopo di valutare il grado di controllo esercitato dalle afferenti cutanee sui neuroni spinali che integrano comandi discendenti e ri-afferenze del movimento questa ricerca indaga le variazioni di eccitabilità motoneuronale indotte dal contatto cutaneo durante l'esecuzione di movimenti volontari delle dita.
Metodologia: Il condizionamento del riflesso H con stimoli periferici o centrali permette di analizzare in via indiretta ed incruenta alcuni semplici circuiti riflessi nell'uomo. Con questa metodologia ci si propone di analizzare le modificazioni di eccitabilità del riflesso H del muscolo flessore radiale del carpo (evocato dalla stimolazione del nervo mediano al gomito) indotte dal contatto del polpastrello con un sensore di prossimità, durante un movimento di flessione volontaria del dito indice. L'utilizzo di manovre ischemiche sul polpastrello del dito e l'eventuale applicazione di anestetici locali permetteranno di attribuire l'effetto osservato alle componenti cutanee piuttosto che alle afferenti propriocettive e articolari.