I gangliosidi, glicosfingolipidi contenenti acido sialico, sono componenti ubiquitari delle membrane di tutte le cellule eucariotiche. Segregando con colesterolo, sfingomielina e proteine deputate alla trasduzione del segnale, essi formano strutture altamente organizzate e complesse, chiamate genericamente raft lipidici, che contribuiscono alla regolazione della struttura e della funzione delle membrane. E¿ noto l¿effetto modulatorio che i gangliosidi svolgono sui recettori ad attività tirosin-chinasica mediante regolazione della loro dimerizzazione e/o fosforilazione.
Il nostro interesse è in particolare focalizzato a chiarire la relazione funzionale tra il ganglioside GM3 e due membri della famiglia recettoriale tirosin-chinasica ErbB: EGFR ed ErbB-2. ErbB-2 è un recettore orfano di specifico ligando che viene attivato dall¿EGF mediante eterodimerizzazione con l¿EGFR e successiva cross-fosforilazione.
Nostre evidenze sperimentali pregresse hanno indicato che nella linea cellulare di epitelio mammario di topo HC11, ErbB-2 ed EGFR formano effettivamente eterodimeri sia in presenza che in assenza di EGF, ma è solo la presenza del ligando che determina, oltre alla cross-fosforilazione, una specifica e stabile associazione del ganglioside GM3 con gli eterodimeri recettoriali. Il ruolo funzionale di questa associazione è stato quindi indagato in cellule ganglioside-deplete ottenute mediante trattamento con specifico inibitore della biosintesi dei gangliosidi ([D]-PDMP). I risultati hanno confermato il ruolo chiave di questo ganglioside nel conferire stabilità agli eterodimeri, ma resta da chiarire se il GM3 possa influenzare anche lo stato di fosforilazione dei due recettori.
Per raggiungere questo obiettivo ci proponiamo di effettuare western blot con specifici anticorpi sugli immunoprecipitati recettoriali, saggi di fosforilazione e defosforilazione in vitro, e analisi degli aminoacidi fosforilati.