Introduzione
Osservazioni preliminari del nostro laboratorio indicano che pazienti con malattia di Parkinson senza ipotensione ortostatica (PD) e con ipotensione ortostatica (PDOH), sono caratterizzati da una ridotta capacità di incrementare la frequenza cardiaca durante stimolo gravitazionale rispetto a soggetti sani (C) di simile età. Questo comportamento potrebbe riflettere una alterazione nel controllo baroriflesso arterioso della frequenza cardiaca.
Obiettivo
Stimare il profilo neurovegetativo di controllo cardiovascolare e la sensibilità barocettiva arteriosa in condizioni basali e durante stimolo ortostatico (tilt test a 75°) in 15 PD, 15 PDOH e 15 C.
Materiali e Metodi
In ogni soggetto verranno registrati in continuo per 15 minuti l¿ECG, la pressione arteriosa battito battito (Finapress) e l¿attività respiratoria sia a riposo che durante tilt.
Il profilo neurovegetativo di controllo cardiovascolare sarà valutato mediante la stima dei valori plasmatici di adrenalina e noradrenalina. L¿analisi spettrale della variabilità dell¿intervallo RR e della pressione arteriosa fornirà gli indici di modulazione vagale (HFRR in unità normalizzate, n.u.) e simpatica (LFRR, n.u.) dirette al cuore e di modulazione simpatica di regolazione vasomotoria (LFSAP).
La sensibilità barocettiva verrà stimata nel dominio del tempo per mezzo del metodo delle sequenze spontanee (BRS) e nel dominio della frequenza impiegando l¿indice ¿. Il primo metodo si basa sulla identificazione automatica di 3 o piu¿ sequenze caratterizzate da incrementi o decrementi dell¿intervallo RR e della pressione arteriosa sistolica. L¿indice BRS è calcolato come media delle pendenze delle rette di regressione che correlano i valori di RR con i valori corrispondenti di pressione arteriosa sistolica nel periodo di osservazione. Solo le rette caratterizzate da una correlazione tra le due variabili superiore a 0.85 verranno considerate per il calcolo.
L¿indice ¿ viene calcolato come radice quadrata del rapporto tra la potenza della componente a bassa frequenza della variabiltà dell¿intervallo RR (LFRR) e quella della variabilità della pressione arteriosa sistolica (LFSAP).