Questa ricerca ha per oggetto la cultura figurativa ellenistica, e in particolare la produzione scultorea, nel momento in cui si passa dai regni indipendenti ad un nuovo mondo, assoggettato a Roma. Grosso modo, si tratta dunque delle tre generazioni che vanno dalla definitiva scomparsa della Macedonia all¿inizio delle guerre mitridatiche: meno di cent¿anni che vedono il grande fiorire della scuola di Pergamo, il declino di Rodi, la breve fortuna di Delo, tutto in uno spazio temporale relativamente breve, oggi molto meglio collocabile grazie agli studi più recenti.
A questi fenomeni ho già dedicato contributi e corsi specialistici. Ora ho intenzione di concentrare la mia attenzione sui cambiamenti di committenza e sul conseguente ricollocarsi delle principali scuole di scultura, che dalle propagande dinastiche passano a quel fenomeno che R.R.R.Smith ha chiamato ¿dell¿arte greca che ricicla sé stessa¿, sino alle scuole di copisti che caratterizzeranno l¿età romana, come già studiato magistralmente trent¿anni fa dal Linfert. Molti meno erano però allora gli elementi noti; e questo ha portato, a mio parere, ad una tendenza generalmente rialzista.
Un ulteriore riesame dell¿edito, anche per quanto riguarda i contesti archeologici, sarà certamente preliminare. Un successivo esame autoptico di alcuni dei principali monumenti, che sto già portando avanti da anni, ne costituirà il necessario complemento.
Già da quest¿anno mi attendo una migliore comprensione di queste scuole ellenistiche e poi ellenistico-romane. In particolare, penso si possano meglio capire, dopo i rinvenimenti ora editi di Pergamo, di Efeso, di Delo, i collegamenti tra questi e i complessi di Magnesia, di Lagina, delle isole, in modo da meglio comprendere sia questa fase dell'Ellenismo, sia i suoi influssi sulla cultura romana.