L¿incidenza della sindrome metabolica ha raggiunto valori del 25% nella popolazione nord-americana. Inoltre è stato dimostrato che la prevalenza della sindrome metabolica si aggira intorno al 50% nei pazienti con patologia cardiovascolare, e che nei pazienti con sindrome metabolica si osserva un aumento della prevalenza di disfunzione endoteliale e stenosi coronaria.
Mediante l¿impiego della SPET e con traccianti di perfusione è possibile una stratificazione del rischio cardiovascolare anche in pazienti con sindrome metabolica facilitando la valutazione dello stato di malattia coronarica in relazione a diversi fattori di rischio per l¿insorgenza di patologia ischemica acuta grave (infarto e morte). In un recente studio è stato esaminato il valore prognostico dell¿esame di perfusione miocardica in condizioni di sforzo in una coorte di circa 8.000 pazienti sintomatici con diverso grado di disfunzione metabolica (i.e. la presenza di uno o più dei fattori che definiscono la sindrome metabolica) e la presenza di diabete non¿insulino- e insulino-dipendente. Il principale limite di tale studio è stato tuttavia quello di non disporre di una valutazione continua dei valori quantitativi delle variabili che definiscono la sindrome metabolica.
Lo scopo di questo progetto è di sviluppare un protocollo di ricerca ed avviare una valutazione mediante SPET di perfusione miocardia in pazienti con sindrome metabolica, caratterizzati in relazione ai valori delle diverse variabili inclusi: BMI, Glicemia (Diabete di tipo II, insulino dipendenza/non-insulinodipendenza), Trigliceridemia, Colesterolemia (HDL/LDL), PA, circonferenza addominale. Saranno inoltre valutate in via opzionale quando possibile altre variabili quali la presenza di alterazioni vascolari evidenziabili con tecniche ecografiche e TC.
Un aspetto centrale dello studio riguarderà il follow-up di pazienti che presentano una completa compliance con le indicazioni terapeutiche rivolte alla normalizzazione dei fattori di rischio. Lo studio di fattibilità della ricerca verrà condotto presso l¿ospedale San Paolo e presso il Policlinico, riguarderà 150 soggetti in due anni, e sarà preliminare ad un reclutamento di altri centri nazionali e europei.