Scopo della ricerca sarà quello di procedere ad un¿accurata disamina delle disposizioni processuali relative alla fase di decisione del giudizio di fronte alla Corte di Cassazione.
La recente riforma ha interessato sotto molteplici punti di vista anche la struttura della fase decisoria.
In particolare, intento del legislatore è sicuramente quello di accelerare la decisione dei ricorsi nonché rinforzare la funzione nomofilattica.
In quest'ottica si colllocano le nuove norme che prevedono, da un lato il ricorso sempre più frequente alla pronuncia in Camera di Consiglio e la possibilità per le sezioni semplici di pronunciarsi anche sulle questioni di giurisdizione laddove la questione sia già stata decisa dalle sezioni Unite, dall'altro l'impossibilità delle sezioni semplici di sottrarsi al vincolo del precedente delle sezioni Unite se non investendo di nuovo le sezioni Unite della decisione della questione di diritto già precedentemente risolta in maniera
non condivisa dalle sezioni semplici.
Nell'ottica di un'abbreviazione dei tempi del processo deve essere poi considerato l'ampliamento delle ipotesi in cui alla Suprema Corte è consentito pronunciarsi nel merito, evitando così il successivo giudizio di rinvio.
Le norme anzidette creano sicuramente alcuni problemi interpretativi e di compatibilità con la Costituzione che meritano un'attenta indagine.
Sotto quest'ultimo profilo si è già prospettata un preteso contrasto del nuovo art. 380 che prevede il vincolo al precedente delle sezioni unite per le sezioni semplici con l'art. 101 cost. che dispone la soggezione del giudice soltanto alla legge.
Occorre quindi indagare sulla natura di tale vincolo e sulle sue relazioni, non solo con l'art. 101, ma anche con l'art. 3 Cost. che esplicita il principio di eguaglianza.
La ricerca si svolgerà in comparazione con gli ordinamenti continentali (principalmente francese, tedesco e spagnolo) che contemplano analoghi istituti.