Il tema dell¿immunità dalla giurisdizione, che impedisce o limita l¿accesso ai tribunali, investe molteplici aspetti delle relazioni internazionali, e riguarda anche le attività delle organizzazioni internazionali. La rilevante regolamentazione, contemplata dall¿ordinamento internazionale e dalle legislazioni nazionali degli Stati, è diretta a definire i privilegi e le immunità che le organizzazioni possono vantare nei confronti degli Stati al fine di escludere ogni possibile interferenza nell¿esercizio della loro attività.
Non si può tuttavia trascurare come il riconoscimento di una simile situazione di privilegio si traduca di fatto in gravi limitazioni all¿accesso alla giustizia e incida perciò sull¿esercizio di taluni diritti fondamentali dell¿individuo, i quali trovano opportuna tutela nelle carte costituzionali degli Stati (v. ad esempio l¿art. 24 della Costituzione italiana), oltre che negli accordi internazionali in materia di diritti umani. È per questo motivo che, nell¿esame dei rapporti tra organizzazioni internazionali e Stati, sorge anche la necessità di identificare i mezzi posti a tutela delle posizioni giuridiche che le persone fisiche e giuridiche possono vantare nei confronti delle istituzioni internazionali.
Il programma di ricerca si propone: a) di esaminare la più recente prassi nazionale (italiana e straniera), dedicando attenzione al processo di cognizione e a quello di esecuzione; b) di verificare in quale misura venga data attuazione al criterio della ¿protezione per equivalente¿, in base al quale le organizzazioni sarebbero tenute a predisporre organi giurisdizionali imparziali e indipendenti che presentino caratteri di accessibilità ed effettività equivalenti a quelli propri dei meccanismi nazionali.