L'obiettivo di questo progetto è studiare le politiche di aiuti migliori per promuovere lo sviluppo nei paesi a basso reddito che sono esclusi dal mercato internazionale dei capitali. In particolare, si pone la scelta tra fornire maggiori prestiti, anche concessionali, oppure sostituirli con donazioni o cancellazioni del debito estero. Queste scelte dipendono principalmente dagli effetti che le diverse strategie di finanziamento allo sviluppo hanno sugli incentivi dei paesi poveri riguardo all¿impiego delle risorse interne per investimenti e riforme macroeconomiche. Ad esempio, la cancellazione del debito è efficace a stimolare la crescita se il debt overhang influisce negativamente sugli incentivi ad investire o se tale politica favorisce una maggiore selettività futura degli aiuti in presenza di defensive lending (Marchesi e Missale, 2004). Al contrario, una politica incentrata su aiuti condizionati sarebbe più opportuna, se la cancellazione del debito inducesse i paesi beneficiari ad incorrere in nuovi debiti nella speranza di rinegoziarli in futuro (Easterly 2002). Molti sostengono che la Banca Mondiale dovrebbe fornire aiuti sotto forma di project aid e non di prestiti in modo da controllare meglio l¿uso dei fondi internazionali (Lerrick e Meltzer 2002). Tuttavia, secondo Cordella e Dell'Ariccia (2003) la scelta tra project aid o sostegno al bilancio dipende dalle preferenze e caratteristiche dei riceventi non note ai donatori. Cordella e Missale (2006) mostrano come, in presenza di asimmetrie informative, la politica di offrire l¿opzione tra donazioni e cancellazione del debito consenta ai paesi virtuosi di segnalare le loro preferenze e quindi di accedere al mercato dei capitali privati.