VALUTAZIONE DELLA EFFICACIA DELLA IBRIDAZIONE IN SITU FLUORESCENTE (FISH) NEL FOLLOW-UP DELLE NEOPLASIE UROTELIALI
Progetto Introduzione. Nei tumori uroteliali si osservano anomalie numeriche dei cromosomi 3, 7 e 17 e perdita del gene oncosoppressore p16, localizzato sul braccio corto del cromosoma 9. Queste anomalie possono essere identificate nei nuclei delle cellule uroteliali mediante ibridazione in situ fluorescente (FISH). In questo studio ci proniamo di utilizzare la FISH durante il follow-up di pazienti affetti da neoplasie uroteliali, affiancandola alla cistoscopia, tecnica invasiva e poco sensibile per le lesioni non papillari, e la citologia urinaria, non invasiva con alta sensibilità per i tumori ad alto grado, ma poco sensibile per le neoplasie a basso grado.
Materiali e metodi. Casistica: 50 pazienti affetti da neoplasia uroteliale. Metodi: FISH con sonde centromiche dei cromosomi 3,7 e 17 e con sonda locus specifica per la regione 9p21,marcate con fluorocromi diversi, sono eseguite su cellule uroteliali, ottenute da centrifugazione delle urine, prima della procedura terapeutica e periodicamente durante il follow-up, insieme ai controlli endoscopici e citologici. L'analisi dei segnali di ibridazione, mediante l'utilizzo di un microscopio a fluorescenza dotato dei filtri adeguati,viene eseguita su almeno 25 cellule selezionate in base alle dimensioni, alla irregolarità dei bordi e alla disomogeneità della colorazione nucleare DAPI: le cellule tumorali FISH positive sono quelle che presentano più segnali di ibridazione(polisomia) per i cromosomi 3, 7 e 17 e/o delezione omozigote del locus 9p21.
Obiettivi: a) valutare la efficacia di questa metodica nella rilevazione di cellule cancerose prima che la massa tumorale divenga visibile in cistoscopia o le modificazioni morfologiche siano apprezzabili in citologia b) identificare classi di pazienti a basso o alto rischio di insorgenza di neoplasie uroteliali, c) rivalutare i tempi di follow-up, quindi la frequenza dell'indagine endoscopica (invasiva) in base al profilo genetico del tumore