Sviluppo di modelli cellulari in vitro per lo studio dei meccanismi neuroinfiammatori delle TSE (Transmissible Spongiform Encephalopathies)
Progetto Le TSE sono caratterizzate da un processo di neurodegerazione associata ad aggregazione della proteina prionica (PrPres) sotto forma di placche amiloidi, perdita neuronale e astrogliosi. Le cellule della microglia sono coinvolte nel processo neuroinfiammatorio e nella progressione delle lesioni cerebrali. I depositi di amiloide sono localizzati in corrispondenza della microglia reattiva che secerne fattori infiammatori neurotossici, tra i quali i composti reattivi dell¿ossigeno (ROS), l¿ossido nitrico (NO) e le citochine proinfiammatorie (IL-1b, IL-6). Questo progetto si propone di proseguire le ricerche già in atto, che hanno evidenziato la produzione di tali fattori da parte di colture miste di microglia e astrociti di criceto. Questo animale ha un pattern di risposta a stress ossidativi più simile all¿uomo, ed è considerato una valida alternativa al topo negli studi di patogenesi delle TSE. In questa sperimentazione verrà messo a punto un modello cellulare capace di mimare l¿interazione neuroni-microglia, costituito da co-colture primarie di neuroni e microglia di criceti neonati. Tali colture saranno stimolate col peptide sintetico PrP106-126, dotato di proprietà tossiche e amiloidogeniche simili alla PrPres, utilizzato per studiare il danno neuronale da prioni. Verrà quindi verificato se anche in tale sistema la microglia attivata produce fattori neuroinfiammatori(NO, reazione di Greiss; ROS, valutazione biochimica degli idroperossidi; integrità della barriera antiossidante; espressione di citochine proinfiammatorie e iNOS, Real-time PCR), a confronto con le reazioni molecolari indotte da LPS, mediatori di riferimento di infiammazione. La tossicità dei fattori prodotti sui neuroni verrà poi valutata attraverso studi di vitalità cellulare (test dell¿MTT e della lattato deidrogenasi, LDH) e tramite valutazione dell¿apoptosi mediante citometria. Lo studio di tali interazioni molecolari tra cellule potrà contribuire a chiarire la neuropatogenesi delle TSE.