Quando i sondaggi pre-elettorali sbagliano. Una ricerca sulle differenze tra ¿stime¿ delle intenzioni di voto e risultati elettorali
Progetto Anche nelle ultime elezioni politiche italiane del 9-10 aprile 2006 è apparsa evidente una vistosa differenza tra le stime di voto rilevate dai sondaggi e dagli exit-polls e i risultati delle elezioni. Il dibattito su questo tema, che non attiene ai soli sondaggi elettorali, ma riguarda più in generale le questioni di validità e di attendibilità della survey, è aperto da molto tempo ed è anzi alla base della nascita del sondaggio d¿opinione con G. Gallup. Se i sondaggi pre-elettorali sono e sono stati portati a prova della bontà del metodo verso l¿opinione pubblica, sono evidenti le ripercussioni che il loro insuccesso può avere sulla credibilità dei metodi quantitativi.
In letteratura i casi più o meno clamorosi in cui i sondaggi hanno fallito nella previsione dei comportamenti di voto sono stati analizzati con livelli di accuratezza molto diversi, dal caso forse più celebre ¿ quello delle elezioni presidenziali americane del 1948 che ha prodotto il più approfondito studio sull¿argomento ¿ fino a casi come quello recente delle elezioni italiane ancora largamente inesplorato. In altri casi ancora l¿analisi si è concentrata sui fattori specifici e contingenti di una particolare elezione (tipo di competizione, campagna elettorale, ecc.), senza che ne siano scaturiti elementi sufficienti a individuare gli errori o le carenze di metodo.
Per questo la ricerca si propone di:
1. raccogliere la documentazione disponibile (spesso di tipo ¿grigio¿) sui casi di particolare interesse, tra cui ad esempio, oltre a quelli citati, le elezioni politiche inglesi del 1970 e del 1992, le elezioni francesi del 1995 (presidenziali) e del 2001 (municipali), le elezioni italiane del 1989 (europee)
2. valutare, anche in un¿ottica comparativa, le principali categorie di fattori che hanno contribuito a determinare sostanziali differenze tra le stime delle intenzioni di voto e i risultati elettorali