La ipertermia peggiora il danno cerebrale ischemico o post-traumatico, come dimostrato in numerosi modelli sperimentali. Qualora i meccanismi di compenso siano ridotti o esauriti, come spesso accade quando siano presenti masse intracraniche, la ipertermia causa inoltre ipertensione intracranica. Meno conosciuto, invece, è il peggioramento delle funzioni cerebrali, sia cognitive che motorie, associato alla ipertermia. E' però esperienza frequente che il paziente in coma peggiori le sue risposte motorie quando febbrile. La febbre, d'altra parte, è molto frequente nei pazienti con grave danno cerebrale acuto, prevalentemente per infezioni associate alla ventilazione artificiale.
I meccanismi attraverso i quali la ipertermia causa queste alterazioni non sono chiari. Comprendono, verosimilmente, sia effetti diretti dell' aumento di temperatura e mediatori infiammatori. Obiettivo della ricerca è la caratterizzazione delle alterazioni intra ed extra-craniche associate alla ipertermia. Il nostro gruppo ha già esplorato alterazioni emodinamiche intracraniche e alterazioni neurochimiche associate alla ipertermia. Vorremmo ora esplorare alterazioni neurofisiologiche (EEG in continuo ed EEG convenzionale a temperature differenti) e alterazioni nella risposta motoria allo stimolo doloroso. Ipotesi centrale è che la ipertermia determini alterazioni quantificabili della attività elettrica e della funzione cerebrale. La ricaduta clinica potenziale è la elaborazione di strategie (normotermia profilattica? ipotermia moderata, ecc) capaci di minimizzare il danno cerebrale da ipertermia.