La letteratura sulla democratizzazione include una serie di ipotesi relative alle presunte conseguenze politiche, economiche e sociali della democratizzazione stessa, quali, ad esempio, quelle secondo cui: la democrazia promuove la pace internazionale, la democrazia facilita il raggiungimento della pace e dell'ordine interno, la democrazia favorisce la costruzione di un'identità nazionale condivisa, la democrazia favorisce il consolidamento delle istituzioni statali, la democrazia migliora il funzionamento dell'amministrazione statale, la democrazia favorisce lo sviluppo economico, la democrazia favorisce le riforme economiche, la democrazia favorisce il benessere sociale.
Obbiettivo di questa ricerca è esaminare la fondatezza di alcune di queste aspettative circa le implicazioni delle riforme democratiche. La democratizzazione non è dunque osservata ed esaminata come variabile dipendente, da spiegare, ma come variabile indipendente, che spiegherebbe o contribuirebbe a spiegare un ampio spettro di `effetti' politici, economici e sociali che da essa discendono. Gli obbiettivi più specifici della ricerca sono: a) l'elaborazione di un quadro teorico che articoli ed integri le diverse ipotesi esistenti sulle conseguenze dei processi di democratizzazione; b) l'indagine empirica della validità delle suddette ipotesi in una specifica area geografica (l¿Africa sub-sahariana). L'impiego di una metodologia qualitativa sarà volto a verificare se un grado dissimile di democraticità contribuisce effettivamente a determinare un'evoluzione differente - sotto i profili politici, economici e sociali identificati - in due paesi dell'Africa subsahariana che sono stati coinvolti nell'ondata globale di riforme democratiche nel corso degli anni novanta, ma che hanno seguito traiettorie opposte in termini di (avvenuta o mancata) democratizzazione: il Ghana e la Costa d'Avorio.