L¿esigenza di garantire il titolare di un diritto dal pericolo che nelle more del processo intervengano fatti tali da rendere la decisione finale priva di valore sul piano pratico non è sentita solamente nell¿ambito degli ordinamenti nazionali, ma, sempre più spesso, è oggetto di studio a livello di diritto internazionale privato pattizio.
Tuttavia, se è stato possibile raggiungere risultati positivi nella cooperazione tra Stati in materia cautelare nelle convenzioni aventi ad oggetto aspetti del diritto di famiglia, e specialmente in quelle adottate nell'ambito della Conferenza dell'Aja, ciò non si è verificato in egual misura con riguardo al diritto commerciale.
In tale settore le convenzioni di Bruxelles e di Lugano sulla giurisdizione e l¿esecuzione delle decisioni in materia civile e commerciale e il recente regolamento comunitario n. 44/2001 rimangono i soli strumenti multilaterali che adottino una regolamentazione dei provvedimenti cautelari volta a facilitarne in modo effettivo la circolazione tra gli Stati parti.
La ricerca si propone di identificare i motivi che determinano una tale differenziazione nello sviluppo del diritto processuale civile internazionale della giustizia cautelare, studiando in particolare le differenti soluzioni adottate nei più recenti strumenti internazionali, vincolanti e non vincolanti, quali ad esempio le regolamentazione della tutela dei minori adottate dalla Conferenza dell'Aja, quelle relative alle procedure di insolvenza transnazionali proposte dall'UNCITRAL e quelle delle garanzie internazionali nel settore dei mobile equipment adottate nell'ambito dell'UNIDROIT. Sarà inoltre indagata la possibilità e l'opportunità di estendere il modello di cooperazione giudiziaria attuato in materia di provvedimenti cautelari nell'ambito dei Paesi CE nei rapporti con altri Stati con specifico riferimento ai progetti di strumenti a vocazione universale o regionale attualmente in fase di studio DI cui l'Italia potrebbe divenire parte.