Una struttura ¿tensegrity¿, deve la stabilità della propria forma alla presenza di elementi tensili, generatori di forza, uniti a rigidi elementi statici, capaci di sopportare e controbilanciare le tensioni generatesi a livello delle strutture tensili. Il concetto di tensegrity ben si adatta a quel complesso di strutture filamentose endocellulari, detto citoscheletro, in cui i ¿generatori di tensione¿ possono essere individuati nel sistema acto-miosinico, mentre gli elementi rigidi, capaci di assorbire le forze contrattili, vengono ben rappresentati dai microtubuli. La forma cellulare rappresenterebbe il risultato di un equilibrio di forze, o ¿prestress¿, raggiunto in seno al citoscheletro stesso. Anche l¿adesione al substrato, unitamente alle caratteristiche meccaniche del substrato stesso, risulta essere un fattore importante nella genesi del prestress cellulare, il fattore necessario affinché la cellula possa rispondere, modificando la propria fisiologia, alle sollecitazioni meccaniche provenienti dal microambiente (meccanotrasduzione). Considerando cellule contrattili, il loro ¿accoppiamento funzionale¿ con substrati a differente rigidità, può modificarne la fisiologia. Esperimenti, condotti nel nostro Laboratorio, hanno dimostrato come il trattamento di embrioni di Xenopus, con sostanze capaci di evocare uno stress ossidativo, comporti l¿insorgenza di una caratteristica malformazione detta ¿abnormal tail flexure¿, caratterizzata da gravi alterazioni miocitarie, verosimilmente imputabili ad anomalie meccano-strutturali dei setti intersomitici, ovvero delle strutture di ancoraggio dei miociti in via di differenziamento. E' nostra intenzione evidenziare la relazione esistente fra la ¿abnormal tail flexure¿, l¿alterazione del substrato di adesione (setti intersomitici) dei miociti caudali dello Xenopus ed il conseguente cambiamento del livello di prestress dei miociti stessi (probabile causa delle alterazioni dei miociti in via di differenziamento).