La determinazione del prezzo delle attività finanziarie nel contesto di un modello di equilibrio generale genera implicazioni controfattuali perché non riesce a spiegare la differenza tra attività rischiose e attività senza rischio(equity premium puzzle).La letteratura successiva ha cercato di dare una spiegazione del premio per il rischio modificando le preferenze (habit persistence) e/o ipotizzando una sua variazione esogena controciclica senza abbandonare l¿ipotesidi un¿economia di puro scambio.I risultati non sono soddisfacenti.
Per determinare il prezzo delle attività finanziarie non è sufficiente prendere in considerazione il lato del consumo , ma è necessario integrare il modello inserendo il processo di trasformazione intertemporale dei beni.
La letteratura che studia le implicazioni della produzione sul prezzo delle attività finanziarie è estremamente limitata e giunge a conclusioni paradossali. Se infatti si tiene conto della produzione il premio per il rischio tende a ridursi. La ragione risiede nel fatto che l¿agente rappresentativo ha la possibilità di aggiustare in condizioni di incertezza il suo consumo futuro anche variando la composizione intertemporale della produzione.
Il lato della produzione è importante ma la tradizione fisheriana introduce un modello in cui consumo e investimento sono perfettamente omogenei,sostituibili e reversibili.L¿offerta di capitale è quindi perfettamente elastica e annulla il premio per il rischio.Alcuni autori suggeriscono che la spiegazione dell¿equity premium dipende dalla capacità del modello di introdurre rigidità dal lato dell¿offerta di capitale indebolendo cosi¿ il ruolo di copertura assicurativa svolto dalla tecnologia di produzione.L¿interazione tra teoria del ciclo economico e una teoria del capitale non fisheriana costituisce un¿indicazione di lavoro importante per risolvere alcuni dei problemi ancora aperti. .