EFFETTI DI UN COMUNE POLIMORFISMO DEL RECETTORE DEL GH SULLA RELAZIONE GH/IGF-I E SULLA RISPOSTA ALLA TERAPIA FARMACOLOGICA IN PAZIENTI ACROMEGALICI
Progetto In molte popolazioni umane si è dimostrata la presenza di un comune polimorfismo (frequenza del 25-48%) che interessa la delezione dell'esone 3 del recettore del GH (d3-GHR). Gli esoni 3-7 del gene del GHR, codificano per il dominio extracellulare del recettore, che risulta quindi più breve nei soggetti portatori della variante d3. In studi di transfezione in fibroblasti si è dimostrato che la trasduzione del segnale del GH attraverso omo o eterodimeri d3-GHR è maggiore del 30% rispetto a quella osservata in recettori di lunghezza completa (fl-GHR), pur con simile affinità di legame (Dos Santos C, Nature Genetics, 2004). Ancora più interessanti le osservazioni cliniche di questo e di un altro studio (Jorge AAL, JCEM 2006 )che dimostrano come la presenza o meno dell'isoforma d3-GHR influenzi la risposta clinica alla terapia con rGH in bambini con deficit di GH o bassa statura idiopatica. Dati contrastanti sono tuttavia stati recentemente pubblicati (Pilotta A, JCEM, 2006). Si ipotizza che in soggetti normali le potenziali variazioni di sensibilità al GH per le diverse varianti di GHR vengano compensate da modificazioni nella secrezione del GH. Si intende valutare la possibile influenza di questi polimorfismi in una condizione clinica, l'acromegalia, in cui la secrezione di GH, tumorale, non può essere modificata per feed-back negativo dalle IGF-I, pur mantenendo una relazione lineare positiva con i livelli di IGF-I. Non esistono in letteratura studi in questa patologia. Lo studio utilizzerà in gran parte DNA genomico già estratto per un precedente studio (Filopanti, JCEM 2005)e tecnica della PCR. Due sono gli scopi che ci si propone: 1) confermare se il polimorfismo recettoriale ha un reale effetto in vivo sulla risposta al GH valutando la relazione GH/IGF-I in un ampio gruppo di pazienti con acromegalia; 2) valutare per la prima volta l'influenza di questo polimorfismo sul grado di risposta farmacologica sia agli analoghi della somatostatina che al pegvisomant.