Nel passaggio dal diritto comune alla codificazione i rapporti tra scienza giuridica, legislazione e prassi si presentano in prospettive originali rispetto al passato.
I giuristi, dopo aver partecipato alla redazione dei codici, sono impegnati a ¿riscoprire¿ il proprio ruolo di interpreti nel nuovo sistema delle fonti e della giustizia. Sono chiamati, tra l¿altro, ad insegnare i testi di legge che racchiudono il diritto vigente. Le indagini svolte o in corso rivelano la ricchezza e la complessità dei nuovi modi di approccio al fenomeno giuridico. La ricerca proposta intende studiare quelle opere di carattere teorico-pratico destinate ai non giuristi che incontrano grande successo editoriale a partire dai primi decenni dell¿Ottocento (tipologia, valenza, contenuti). Per l¿Italia, si pensi all¿Avvocato di sè stesso, un manuale ¿alla portata di tutti¿, pubblicato a Milano dal 1859 o all¿Indispensabile consigliere di sè stesso per le persone d¿affari, edito negli anni 70 del sec. XIX, oppure a Il mio consulente legale, anch¿esso stampato a Milano, nella seconda metà dell¿Ottocento. Vi era un¿esigenza sentita e diffusa di avvicinare e avvicinarsi al mondo del diritto, che svelava i suoi arcani. Per la Francia si segnalano, tra l¿altro, le innumerevoli pubblicazioni, sotto forma di compendi, guide, ma anche racconti, favole, illustrazioni volte e a far conoscere i benefici dello strumento assicurativo ai cittadini, edite tra XIX e XX sec.
In secondo luogo, si intende iniziare uno studio di più ampio respiro intorno alla figura di Angelo Sraffa, insigne commercialista, che nelle vesti di professore e avvocato, oltre che di legislatore, ha senza dubbio contribuito a delineare il volto della scienza giuridica italiana tra Otto e Novecento, tra codici e costruzione di un sistema scientifico del diritto. L¿attenzione sarà rivolta, in una prima fase, al magistero universitario di Sraffa, anche attraverso le dispense delle sue lezioni.