Il superamento della sperimentazione animale mediante le biotecnologie. Il caso dei laboratori milanesi.
Progetto La biotecnologie sono un fenomeno controverso. In questi anni esse hanno suscitato reazioni diverse: da una parte vengono viste come un evento estremamente positivo che potrebbe risolvere problemi sociali di grande rilievo; dall¿altra vi sono dubbi e incertezze (Volpi 2001, Buratti 2004, Foriero 2006), fino a una strenua opposizione a esse (Shiva 1993, Moser 1995) basata su ragioni etiche, politiche, sociali e anche scientifiche.
Come spesso accade le contrapposizioni ideologiche trascurano quei fenomeni che potrebbero rappresentare una terza via, un¿alternativa. Questo progetto vuole studiare proprio uno di questi fenomeni: il contributo di una parte dell¿ingegneria genetica al superamento della sperimentazione animale. Esso è un esempio di come si possa conciliare etica e biotecnologie.
L¿ingegneria genetica, relativamente alla sperimentazione animale, è un caso interessante e controverso: se da una parte essa continua a ricorrere alla sperimentazione animale (la modificazione genetica del DNA di alcuni animali o la clonazione), dall¿altra il ricorso alle tecniche in vitro contribuisce al superamento della sperimentazione animale stessa.
2. Obiettivo della ricerca.
La ricerca si compone di due fasi:
¿ lo studio del ruolo (di una parte) dell¿ingegneria genetica all¿interno dello scontro tra il paradigma vivisezionista e quello antivivisezione e, dunque, la possibilità di superare antiche contrapposizioni;
¿ l¿osservazione di come le tecniche e le conoscenze di questa parte dell¿ingegneria genetica modifichino le pratiche di ricerca di quel settore della ricerca medica che si occupa di scoprire nuovi farmaci e/o studiare gli effetti che alcune sostanze chimiche possono avere sugli esseri umani (test di tossicità).
La ricerca sul campo si baserà di interviste e focus group in laboratori di ricerca milanesi che stanno modificano le loro pratiche di sperimentazioni in favore di tecnologie in vitro.