L¿effetto dell¿Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) sui beni intermedi sulle decisioni di organizzazione delle imprese: come i principi dell¿origine e della destinazione possono influenzare la scelta tra investimento diretto estero, esternalizzazione della produzione estera e domestica?
Progetto Questa ricerca si propone di considerare gli effetti della tassazione dei beni intermedi secondo i principi della destinazione oppure dell'origine sulla struttura organizzativa interna delle imprese. E' noto come lo scambio di beni intermedi rappresenti una quota crescente del commercio internazionale nell'ultimo decennio. Come risultato, si è sviluppata una letteratura in economia internazionale che spiega la decisione delle imprese di ¿produrre o fare produrre¿ beni intermedi mediante scambi transnazionali con paesi caratterizzati da bassi costi di produzione (vedi Helpman, 2006, Trade, FDI and the organization of firms, NBER WP n. 12091, per una rassegna). Tuttavia, il ruolo che la tassazione dei beni intermedi può giocare nel determinare tali scelte organizzative è stato finora sottovalutato. La letteratura recente di economia pubblica che ha analizzato la scelta di localizzazione delle imprese si è principalmente focalizzata sull'imposta sul reddito delle società oppure sulle imposte sui beni finali, senza analizzare il ruolo della tassazione dei beni intermedi. Questa ricerca ha l'obiettivo di colmare tale lacuna mediante il confronto tra il principio di origine e quello di destinazione per la tassazione IVA di beni intermedi in un contesto teorico caratterizzato dalla scelta tra investimento diretto estero, esternalizzazione estera o domestica della produzione in presenza di mercati del lavoro e del prodotto imperfettamente concorrenziali.
In particolare, la ricerca prenderà le mosse da un semplice modello duopolistico alla Cournot-Nash, con mercati del lavoro sindacalizzati, costi di organizzazione differenziati a secondo della forma organizzativa, e beni intermedi soggetti a un 'tasso effettivo' dell'IVA.