La ricerca, iniziata già lo scorso anno, ha come obiettivo di ricostruire la nascita della critica cinematografica a partire dai primi sporadici interventi sulla stampa di intellettuali di diversa formazione a partire dagli inizi del Novecento (da Papini a D'Annunzio, da Giustino Ferri a Enrico Thovez e Ricciotto Canudo). Nel corso della prima annualità si sono passate in rassegna le principali riviste cinematografiche (ad esempio "L'illustrazione cinematografica", "La cine-fono", "La cinematografia italiana ed estera", ecc.) che dal 1907 iniziano le loro pubblicazioni e che dai primi scopi meramente pubblicitari di sostegno alla diffusione delle pellicole passano progressivamente a dedicare alla critica dei film spazi sempre più ampi e specializzati. La ricerca si pone come scopo principale non tanto di osservare l'applicazione di categorie estetiche più o meno raffinate nelle rubriche di critici come Gualtiero Fabbri, Alfonso A. Cavallaro, Luigi Marone, Alfredo Centofanti, ma quali siano le domande che questi si pongono sulla funzione del cinema nella cultura e nella società contemporanea. La questione di fondo su cui tutti implicitamente s'interrogano è "che cosa sia il cinema" e di conseguenza quali rapporti intercorrano con le altre arti e con la società. I risultati di questa prima fase della ricerca sono confluiti in due saggi in corso di stampa per il secondo e il quarto volume della "Storia del cinema italiano" della Scuola Nazionale di Cinema di Roma ( "La cultura e l'informazione sul cinema: nascita e sviluppo delle riviste di categoria" e "Riviste popolari"). Nel prossimo anno il lavoro si concentrerà soprattutto sulle riviste di cultura e sui rotocalchi popolari che nel corso degli anni Venti e trenta ospitano sia rubriche di critica cinematografica sia articoli generali sui più vari aspetti del cinema.