Il progetto, che riunisce aspetti di ricerca eziologica, quantificazione di rischio e prevenzione è volto a identificare e misurare il ruolo di fattori ambientali e genetici e la loro interazione sui tumori comuni. Il programma, iniziato negli anni '80, ha generato negli ultimi 3 anni oltre 100 pubblicazioni contribuendo a definire e quantificare vari fattori ambientali e familiari sul rischio di cancro in Italia. Nel prossimo anno, il progetto si focalizzerà sulla quantificazione della relazione tra dieta, stile di vita e rischio di cancro.
Molte conoscenze sull'argomento provengono dall'America e dal nord Europa dove dieta ed esposizioni ambientali sono differenti rispetto al sud Europa. Un'applicazione non critica una popolazione mediterranea sarebbe perciò seriamente fuorviante. Ad esempio, mentre i grassi saturi e la carne rossa sembrano aumentare il rischio di cancro in nord America, gli acidi grassi derivanti dall¿olio d¿oliva tipici della dieta mediterranea sembrano proteggere dai tumori della mammella e del tratto digerente. Quindi, è importante che dati originali del sud Europa siano adeguatamente analizzati e pubblicati.
L¿originalità dello studio riguarda anche la particolarità del profilo di rischio di questa popolazione mediterranea in relazione allo stile di vita, all'uso di alcool, tabacco, ormoni esogeni, oltre che a fattori genetici. Data la predisposizione ereditaria per vari tumori, quantificheremo il rischio per la familiarità di vari tipi di cancro e l'interazione con fattori ambientali.
Il database include attualmente circa 25.000 casi di cancro (in maggior parte di colonretto, mammella e ovaio, prostata, coloretto, stomaco, rene, laringe) e 17.000 controlli, e verrà ulteriormente aggiornato dai nuovi dati. Una raccolta di campioni biologici permetterà di analizzare specifici polimorfismi genetici, marcatori ormonali e dietetici, tra cui gli IGF e l'adiponectina.